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Infermieri Covid in Sicilia, da Roma arriva il via libera alla stabilizzazione

È stop per medici e tecnici

La norma del governo nazionale sulle stabilizzazioni dei precari Covid ora ha una veste definitiva. E taglia fuori tutti gli amministrativi e parte dei medici assunti per contrastare l’epidemia nell’Isola. Spiana la strada invece agli infermieri, che pure restano in agitazione per il ritardo di varie indennità.

La norma è quella inserita dal ministro Speranza nel testo della legge di Stabilità che, dopo la prima votazione della fiducia al Senato, ha una veste finale. Prevede il via libera per gli infermieri (oltre 4 mila quelli assunti in Sicilia dal marzo 2020): adesso toccherà agli ospedali fare i contratti. Blocca del tutto tecnici e amministrativi: circa 3 mila in Sicilia. E pone dubbi sul personale medico: 1.945 quelli arruolati dalla Regione.

Ciò perché il testo è rimasto quello base previsto dal governo Draghi: limita la stabilizzazione ai medici con almeno 18 mesi di servizio nella lotta alla pandemia e non cita gli amministrativi.
Respinti nella notte del 23 dicembre a Palazzo Madama tutte le proposte che avrebbero introdotto la possibilità di stabilizzare almeno la metà degli amministrativi e, soprattutto, quelli che avrebbero abbassato a 12 mesi il limite di anzianità necessario per aver diritto alla trasformazione del contratto a tempo in posto fisso.

Dopo gli annunci della vigilia fatti da tutti i partiti a sostegno di queste proposte era stato il renziano Davide Faraone a presentare l’emendamento: «C’è il timore che la versione del governo nazionale non apra le porte a molti medici siciliani che non hanno i 18 mesi necessari. E anche sul fronte degli amministrativi non ci sono coperture. Il mio emendamento non a caso aveva ricevuto il parere favorevole del ministero della Sanità ma poi è stato bloccato dall’Economia». Non aveva quindi copertura.

Faraone annuncia che lo ripresenterà quando verrà votato il decreto sul super green pass. Ma intanto in Sicilia il Nursind protesta anche perché «non è stata ancora erogata l’indennità di specificità» e per questo motivo arriva a prevedere uno sciopero. E la Fials chiede di accelerare proroghe e stabilizzazioni.

Alla Regione invece si stanno già facendo i conti. Salvi gli oltre 4 mila infermieri, l’assessore Ruggero Razza mette sul piatto il proprio piano: «Avevamo sempre segnalato che la norma nazionale non poteva risolvere il problema degli amministrativi, perché per legge devono entrare per concorso. Mentre per i medici l’ostacolo vero non è la durata del loro contratto ma il fatto che molti di quelli arruolati in emergenza non hanno la specializzazione. Noi contiamo di aggirare gli ostacoli con concorsi che prevedano ampie quote di riserva a queste categorie».

 

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