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Via libera all'assegno unico, in busta paga a marzo con la nuova Irpef

Arriva il via libera definitivo all’Assegno Unico, il meccanismo di sostegno che cambia profondamente l’aiuto che lo Stato riconosce alle famiglie con figli con un reddito Isee sotto i 50.000 euro. La novità parte a gennaio ma arriverà concretamente a marzo, quando scatteranno anche i benefici della nuova Irpef a quattro aliquote e, con un conguaglio, si recupereranno gli sconti previsti per i due mesi precedenti. La data di marzo è indicata in chiaro per l’assegno unico mentre per la nuova Irpef a quattro aliquote il mini-rinvio sarà dovuto a ragioni tecniche, per adeguare i software con i quali le aziende compilano le buste paga. Su questo la legge di bilancio non dice nulla ma  sono in arrivo indicazioni per via amministrativa dall’Agenzia delle Entrate. Si partirà anche in questo caso a marzo ma subito si recupererà l’alleggerimento dei primi due mesi con un conguaglio.

Assegno operativo in via sperimentale per i lavoratori autonomi

L’Assegno Unico, già operativo in via sperimentale per i lavoratori autonomi, è una vera e propria rivoluzione per chi ha figli a carico e scatta dal settimo mese di gravidanza e vale fino ai 21 anni d’età. «E’ un momento importante - ha detto il ministro per le Pari Opportunità Elena Bonetti - investiamo sulle famiglie». Sono 11 milioni gli assegni stimati dall’Inps per circa 7,3 milioni di famiglie, con un importo compreso tra 175 euro mensili e 50 euro, in base all’Isee che andrà presentato con un’apposita domanda a partire da gennaio ma per la quale c’è tempo fino a giugno prossimo, avendo diritto a recuperare anche quanto previsto da gennaio in poi. Spetta a tutti coloro che risiedono in Italia, anche agli extracomunitari che risiedono da più di due anni.

Il beneficio medio annuo sarà di un migliaio di euro

Il beneficio medio annuo sarà di circa 1.000 euro. All’Istituto guidato da Pasquale Tridico però già prevedono che molti non presenteranno l’Indicatore della situazione economica equivalente, accontentandosi quindi della cifra minima. L’importo erogato infatti andrà a scalare con l’aumento del reddito: da 175 euro mensili per Isee pari o inferiore a 15mila euro si scende man mano fino a 50 euro per Isee pari o superiore a 40mila euro, fino al tetto di 50.000 euro di reddito.

Previste maggiorazioni per le famiglie con i figli disabili

Sono poi previste delle maggiorazioni (e nessuna soglia d’età) per le famiglie con i figli disabili: per i minorenni si riceveranno 105 euro al mese in più «in caso di non autosufficienza», 95 euro «in caso di disabilità grave» e 85 euro «in caso di disabilità media». In presenza di maggiorenni disabili e fino a 21 anni si riceveranno 50 euro al mese in più mentre oltre i 21 anni si continuerà a ricevere un assegno tra 85 a 25 euro. Maggiorazioni ci sono anche per le famiglie con 4 o più figli.

L'assegno non concorre alla formazione del reddito complessivo

L’assegno unico, che non concorre alla formazione del reddito complessivo, è compatibile sia con eventuali altre misure in denaro a favore dei figli, sia con il Reddito di cittadinanza. Chi riceve il Rdc non dovrà fare domanda ma gli verrà decurtata dalla quota dell’assegno da quella spettante per i figli dal reddito di cittadinanza. E’ stata introdotta una condizionalità, in base alla quale, «se il secondo genitore non interviene a completare la domanda, il primo genitore, ovvero il richiedente, riceverà solo il 50% dell’assegno». I pagamenti avverranno mensilmente a partire da aprile 2022.

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