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Una petizione per il tram in centro a Palermo: "Progetto da non bloccare"

Il rendering della linea del tram che era stata programmata in via Libertà

Lo stop alla linea A di Palermo continua a far discutere e probabilmente continuerà a farlo ancora per parecchio. Non solo a livello politico, ma anche i cittadini hanno deciso di dire la loro. Non scendendo in piazza, o almeno non ancora, ma facendo come si fa ai giorni d'oggi: mettendo su una petizione per realizzare il tram su charge.org. Che ha già ricevuto quasi 2000 firme.

"L'opposizione in consiglio Comunale a Palermo ha bloccato la realizzazione della linea A del tram. Tale atto mette a rischio circa 700 milioni da parte della comunità europea, e rischia di costringere il comune di Palermo alla restituzione di circa 12 milioni di euro, ottenuti per la fase progettuale. Il futuro della città di Palermo non deve essere oggetto di beghe politiche, perché questa è l'unica vera motivazione di questo stop - si legge -.  Se non si è favorevoli al tram in via Libertà, la soluzione non è bloccare un'opera e l'intero indotto lavorativo, che ne sarebbe scaturito, la soluzione sarebbe stata partecipare ai tavoli tecnici e pubblici che sono stati puntualmente organizzati. Probabilmente questa petizione non ha un valore legale, ma è un modo per far capire a questa classe politica mediocre che non possono tenere sotto scacco il futuro della nostra città. Arriverà un giorno in cui dovranno assumersi le loro responsabilità da un punto di vista economico ed agli occhi dei giovani di oggi che sono stati privati di una città moderna ed efficiente ".

Dopotutto, òo stralcio del progetto, deciso a maggioranza dal Consiglio comunale, che riguarda una delle sette linee del tram di Palermo, quella che attraversando il centro congiunge la stazione centrale a viale Croce Rossa, continua ad alimentare polemiche, soprattutto tra chi sostiene che la scelta compiuta da Sala delle Lapidi comprometta il complessivo finanziamento di circa 800 milioni, e chi ritiene che lo stralcio della linea A (che assorbe una parte dei 198 milioni destinati alle linee A, B e C) sia ininfluente sul resto del progetto.

In attesa di chiarire gli aspetti tecnici, sulla questione tram si gioca, intanto, una partita tutta politica in vista delle elezioni della prossima primavera. La giunta ha investito molto sul progetto, superando finora anche i rilievi avanzati - sempre sulla linea A - da alcuni professionisti e cittadini davanti al Tar: si attende ancora il pronunciamento del Cga.

Le tre sigle che sostengono la giunta guidata da Leoluca Orlando (Pd, Avanti Insieme, Sinistra Comune) con i loro 9 voti nulla hanno potuto contro una maggioranza costituita in aula da Italia viva, Oso, +Europa, Azione, Udc, FdI e Sicilia futura (FI non ha partecipato al voto), non potendo neanche contare (sulla specifica questione dell'emendamento) sui tre consiglieri del M5S che, per quanto sostenitori della giunta, sulla contestata linea A del tram si sono sempre detti contrari.

La partita è finita con 22 sì, 9 no e 3 astenuti. Il sindaco ha bollato la scelta come "un atto di irresponsabilità politica e un danno per lo sviluppo della città". Tesi ribadite ovviamente dall'assessore alla Mobilità Giusto Catania, che paventa reati nella decisione del Consiglio, o danno erariale.

 

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