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Nei porti tanti lavoratori senza green pass: esplode la polemica

L'attività non si può fermare e il Viminale raccomanda alle aziende di provvedere ai tamponi gratuiti. Ma gli operai non ci stanno

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese

I porti non si possono fermare e per scongiurare il rischio di compromissione dell’operatività nel caso di un alto numero di addetti senza green pass, il Viminale ha raccomandato in una circolare alle imprese del settore «di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigenici rapidi gratuiti», precisando che gli operatori economici «potranno valutare, nella piena autonomia, ogni possibile modalità organizzativa ai fini dell’acquisizione del green pass da parte dei dipendenti sprovvisti».

Ma scoppia la polemica. E se le aziende che operano nel porto di Trieste - dove è alta la quota di lavoratori sprovvista di green pass, il 40% - si sono dette disposte a pagare i tamponi ai lavoratori fino al 31 dicembre prossimo, «a patto che dal 16 ottobre, però, riprenda l’attività», il Comitato dei lavoratori è irremovibile: «Dal 15 ottobre, se non verrà ritirato l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, bloccherà le attività del porto di Trieste». E aggiungono: «Siamo venuti a conoscenza che il governo sta tentando di trovare un accordo, una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste, e che si paventano da parte del presidente Zeno D’Agostino le dimissioni. Noi come portuali ribadiamo con forza e vogliamo che sia chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass per lavorare, non solo per i lavoratori del porto ma per tutte le categorie di lavoratori».

Nemmeno i sindacati confederali appoggiano la circolare del Viminale e ne approfittano per chiedere che la raccomandazione venga estesa «a tutti i settori dei trasporti dei servizi ausiliari ed accessori collegati», scrivono unitariamente i segretari generali Filt Cgil, Stefano Malorgio, Fit Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi in una lettera inviata al Ministero dell’Interno ed al Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture Sostenibili.

«Abbiamo in più occasioni rappresentato al Mims - spiegano i tre dirigenti sindacali - le peculiarità del settore dei servizi pubblici essenziali ed in particolare di quello dei trasporti e la necessità di garantire quanto più possibile una continuità del servizio di trasporto di persone e merci che non impatti su diritti fondamentali dei cittadini utenti». Il leader della Lega Matteo Salvini in un tweet attacca il ministro dell’Interno Lamorgese: «Tamponi rapidi e gratuiti per i lavoratori del porto di Trieste senza green pass per evitare problemi. Parola della Lamorgese. Ma quindi si può fare. E per gli altri milioni di lavoratori invece zero? Invece delle imprese, a contribuire dovrebbe essere lo Stato, Inadeguata».

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