
«Il quadro è disastroso, dobbiamo rimediare subito»: non conosce mezzi termini il senatore Pietro Lorefice, componente della Commissione di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali, nota come Commissione Ecomafie. In questi giorni i componenti della commissione parlamentare sono a Palermo per completare un’indagine sui depuratori in Sicilia, cominciata due anni fa.
«Siamo arrivati - prosegue Lorefice -all’ultima fase del ciclo di audizioni dell’indagine sulla depurazione delle acque reflue urbane in Sicilia; un’inchiesta portata avanti con la commissione Ecomafie, che ci ha visto impegnati per oltre due anni e che adesso si appresta alla sua conclusione».
Ieri pomeriggio, presso la Prefettura di Palermo, si sono tenute le audizioni del presidente della Regione Nello Musumeci, dell’assessore regionale al Territorio e ambiente Toto Cordaro e dell’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Daniela Baglieri. All’incontro hanno partecipato anche i dirigenti del dipartimento Acque e rifiuti Calogero Foti, del dipartimento Ambiente Giuseppe Battaglia e il direttore generale di Arpa Sicilia Vincenzo Infantino.
«Nella giornata di oggi - continua Lorefice - abbiamo invece effettuato un sopralluogo con la motovedetta adibita al campionamento delle acque della guardia costiera».
È il momento di stilare i bilanci. «Dopo mesi e mesi di incontri con sindaci, dirigenti, magistrati delle Procure dell’Isola e decine di ispezioni negli Impianti di depurazione siciliani - continua il parlamentare - emerge una situazione gravissima. Basti pensare che la mancata depurazione delle acque costa 160 mila euro al giorno, mentre dei 457 impianti di trattamento delle acque reflue, il 16% non è in funzione, il 20% non è stato sottoposto a collaudo; il restante, in pochi casi, completa il regolare ciclo di depurazione, sversando in mare acque inquinate».
Un quadro che Lorefice definisce «impietoso». Lorefice aggiunge qualche particolare delle audizioni. «A mie domande puntuali rivolte al “governatore” siciliano - racconta - sullo stato di finanziamento di 12 progetti in provincia di Caltanissetta, pronti per essere finanziati e che da mesi restano al palo, non ho ottenuto alcuna risposta. Si tratta di interventi su infrastrutture idriche, fognarie e depurative, per un valore di circa 19 milioni di euro. Più nel dettaglio: 11.191.862,67 di euro sono le somme previste per gli interventi nel settore idrico, nei comuni di Gela, Caltanissetta, Sutera, Milena, Niscemi, Riesi e Vallelunga Pratameno; mentre 7.784.000 di euro quelli destinati agli interventi fognari e depurativi nei comuni di Campofranco, Delia, Marianopoli, Caltanissetta e Serradifalco».
Poi Lorefice guarda al futuro. «Bisogna, adesso, a tutti i costi, garantire quegli interventi necessari a ristabilire l’efficienza e l’efficacia del servizio idrico integrato. Senza dimenticare la salvaguardia della salute pubblica e dell’ambiente», conclude.
5 Commenti
Enza D'Amore
17/09/2021 18:04
Negli anni abbiamo pagato fior di soldi e periodicamente si sente dire che i depuratori non funzionano. Allora perché paghiamo?. Dove finiscono i soldi?
Emigrato per buona politica
17/09/2021 21:26
Lei dice che paga ma il depuratore non funziona E cosa mi dice di quelli che pagano dove il depuratore esiste solo come struttura perche mai entrato in funzione,
natale
17/09/2021 22:32
Mi chiedo se in Sicilia c'è qualcosa che funzioni. Una cosa forse c'è: il menefreghismo.
Crotalo
18/09/2021 11:44
Io credo che in Sicilia quello che non va, sono i siciliani. Per quel nostro modo di pensare, che tutto si aggiusta con le conoscenze di amici .
Napalm
18/09/2021 12:31
Ci voleva Ugo Fiorello per fare smuovere la commissione ecomafie dove sono stati fin'ora
Alby
18/09/2021 12:44
Che fenomeni ...ma le case abusive che hanno condonato, si sono chiesti come smaltiscono i rifiuti e i reflui? Meno male che hanno studiato...mamma mia che livello.