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M5s, il voto è un plebiscito: Giuseppe Conte è il primo presidente e il nuovo leader

Era atteso un plebiscito e così è stato: Giuseppe Conte è il primo presidente e il nuovo leader del Movimento 5 Stelle. Il 92,8% dei votanti ha detto sì e i votanti sono stati tanti: 67.064, più di coloro che, il 2 e 3 agosto, hanno dato il placet al nuovo Statuto.

La pausa estiva permetterà a Conte di fare il punto sul delicato sudoku dell'organigramma del M5S. Poi, a settembre, l'ex premier entrerà in campo forte di un consenso che nel Movimento è altissimo e con l'obiettivo di allargare la platea dei suoi elettori. "Grazie di cuore, sono confortato, il quorum elevatissimo mi dà grande energia e responsabilità", sono le parole dell'ex premier in una diretta Fb. L' annuncio, come da prammatica, arriva da Vito Crimi.

Rispetto al voto sullo Statuto il breve video dell'ex reggente questa volta non include la spiegazione tecnica del notaio su SkyVote. Crimi parla dalla nuova sede del M5S. Alle sue spalle un gruppo di eletti per dare il senso di un inizio nel segno non dell'uomo solo al comando. Perché è questo il primo pericolo che l'ex premier deve evitare per far in modo che non metta radici un'opposizione interna sinora piuttosto tenue.

"Spero che già a fine anno avremo il più partecipato e importante programma di governo che sia mai stato elaborato", sottolinea non a caso il neopresidente annunciando, in settembre, un tour in tutta Italia che coinciderà con la campagna per le amministrative.
"L'obiettivo - spiegano all'unisono Stefano Buffagni e Paola Taverna - è tornare ad essere la prima forza politica". Non sarà facile.

Conte torna in politica sull'onda del consenso conquistato con i suoi due premierati ma dovrà vedersela con le rimostranze degli ortodossi pentastellati e con l'incognita di Beppe Grillo che, nonostante il patto siglato a Marina di Bibbona, resta in silenzio così come è accaduto sul voto per il nuovo Statuto. E a fare da "contrappeso" a Conte dovrebbe essere il Comitato di Garanzia che è Grillo a proporre. E forse non è un caso che tra i papabili ci siano Luigi Di Maio e Roberto Fico considerati i due "grandi saggi" del Movimento.

"C'è stata grande partecipazione, ripartiamo più forti di prima", esulta Di Maio, il cui rapporto con Conte resta ancora legato ad un non facile equilibrio, soprattutto rispetto all'atteggiamento nei confronti del governo Draghi. "Il nuovo corso prende forma, ci aspetta un grande lavoro da fare coinvolgendo tutta la nostra comunità in maniera sinergica", è il monito del presidente della Camera.

Nel suo breve messaggio Conte parla di un progetto M5S solido, che guarda al futuro ma senza dimenticare le urgenze del tempo.
"La politica è un impegno nobile, nobilissimo. Non lasciamolo solo a chi lo usa come mezzo per fare carriera, per realizzare interessi economici personali o del proprio gruppo di appartenenza. Lavoriamo tutti insieme, e seriamente. Studiando ma anche con il cuore", spiega l'ex premier, ringraziando gli iscritti. A partire da fine agosto la sua missione sarà complessa e ambiziosa: allargare la platea del M5S ad un elettorato progressista e molto più moderato del cuore pulsante del vecchio Movimento.

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