A vuoto gli appelli dell'opposizione e di Legambiente. La presidenza dell'Ars ammetterà al voto, oggi pomeriggio, entrambi i condoni, il cui esame è iniziato la settimana scorsa. E se l'esito di questa valutazione era scontata per la norma presentata dall'assessore al Territorio, Toto Cordaro, lo stesso non si poteva dire alla vigilia per quella proposta dal movimento del presidente Musumeci.
Andiamo con ordine. Oggi verrà dato il voto finale alla norma, già approvata la settimana scorsa, che riammette le domande di sanatoria su aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa presentate nel 2003 e mai esaminate dalle Sovrintendenze e dai Comuni. Uno stallo nato da una controversia interpretativa sull'ammissibilità del condono per gli immobili realizzati in zone che hanno – per esempio - rischio idrogeologico o tutela paesaggistica. Dunque oggi ci sarà solo l'ultimo via libera a questa norma che nasceva come articolo di una più ampia riforma urbanistica e che è stata trasformata in disegno di legge autonomo proprio per evitare che in caso di impugnativa (definita probabile dallo stesso Gianfranco Miccichè) anche le misure di semplificazione edilizia venissero travolte.
Ma è il secondo testo quello su cui si annuncia battaglia. Presentato da Giorgio Assenza, uomo forte di Diventerà Bellissima all'Ars, prevede di sanare gli immobili realizzati anche in aree a vincolo di inedificabilità assoluta, cioè entro i 150 metri dalla battigia. Il tutto a patto che le case siano state realizzate prima del 1985 e i proprietari abbiano chiesto la sanatoria entro quello stesso anno.
È una norma per cui Legambiente e l'opposizione hanno chiesto lo stralcio perché ritenuta incostituzionale. Ma gli uffici tecnici dell'Ars hanno valutato che non ci sia a priori una evidente incostituzionalità e dunque hanno deciso di ammettere la proposta alla votazione. Il governo, per bocca dell'assessore Cordaro, ha annunciato un parere negativo e così pure la commissione Ambiente. Tuttavia è probabile che si faccia ricorso al voto segreto e in questo caso l'esito è del tutto imprevedibile, visto il favore trasversale che questa proposta ha all'Ars.
Di fronte a tutto ciò stamani il presidente di Legambiente, Gianfranco Zanna, ha ulteriormente rinnovato l'invito a fermare le votazioni: "Una parte della politica continua a difendere gli interessi degli abusivi. Chiediamo al presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, di verificare con gli uffici se ci siano le condizioni per stralciare dal corpo del disegno di legge l’articolo in questione, prima della sua definitiva approvazione, per evitare un’altra pessima figura con l’ennesima, ovvia, impugnativa del governo nazionale". Una verifica che, appunto, è andata nella direzione opposta a quella invocata dagli ambientalisti.
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