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Da Roma 774 milioni alla Sicilia per la ripresa, ma per le opere previsti tempi lunghi

Il ministro per il Sud Mara Carfagna con il presidente della Regione Nello Musumeci

Dagli ospedali alle scuole: è pronto il piano della Regione per investire i primi 774 milioni di fondi Fsc che il governo nazionale ha anticipato per accelerare la ripresa post pandemia. Ma i tempi non saranno brevi e questo crea malumori nella maggioranza che sostiene il governo guidato dal presidente Nello Musumeci.

Anche per la riqualificazione del personale della formazione professionale il progetto è ancora in bozza e solo da quando sarà definitivo si potranno iniziare a contare i 18 mesi che la Regione impiegherà per completare l’operazione. Un po’ più di ottimismo c’è solo per gli impianti di smaltimento dei rifiuti, di cui si prevede la realizzazione a dicembre 2023.

Il piano peraltro deve avere il via libera dell’Ars, nient’affatto scontato visto che il presidente della commissione Bilancio, Riccardo Savona, già anticipa che chiederà di sostituire i progetti non immediatamente attivabili. E così intorno a questo tesoretto che il ministro per il Sud Mara Carfagna ha messo a disposizione della Regione si sta per aprire un braccio di ferro tutto interno alla maggioranza.

La fetta maggiore di questi fondi è andata agli assessorati Lavoro e Famiglia (142 milioni), Attività produttive (71 milioni), Ambiente (61,7 milioni), Beni Culturali (61 milioni) e Turismo (60 milioni). Ma il punto è che per accedere a questi finanziamenti Roma aveva chiesto progetti esecutivi e invece in alcuni casi non è così.

Tutti i dettagli sulle opere in programma e sui tempi per la realizzazione nell’articolo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia oggi in edicola.

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