La 'furia' di Grillo si abbatte sul Movimento 5 stelle. Dopo la conferenza stampa di Giuseppe Conte, arriva infatti dal Garante una risposta che - secondo fonti di rilievo - finisce per mettere a rischio non solo i gruppi parlamentari, ma anche la tenuta del governo.
«Vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici, idee, progetti, visione, e i problemi organizzativi, merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente. E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perchè non ha nè visione politica, nè capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, nè capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi», scrive il cofondatore del Movimento dopo ore di silenzio.
«Non possiamo lasciare che un Movimento nato per diffondere la democrazia diretta e partecipata si trasformi in un partito unipersonale governato da uno statuto seicentesco», è l’affondo.
Quindi torna alle decisioni assunte dagli Stati generali che hanno mandato in soffitta la figura del capo politico e si accorda con Casaleggio: «Indico la consultazione in rete degli iscritti al Movimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau».
Il «voto su qualsiasi altra piattaforma, infatti, esporrebbe il Movimento a ricorsi in Tribunale per la sua invalidazione, essendo previsto nell’attuale statuto che gli strumenti informatici attraverso i quali l’associazione si propone di organizzare le modalità telematiche di consultazione dei propri iscritti sono quelli di cui alla Piattaforma Rousseau (art. 1), e che la verifica dell’abilitazione al voto dei votanti ed il conteggio dei voti sono effettuati in via automatica dal sistema informatico della medesima Piattaforma Rousseau (artt. 4 e 6). Ho, pertanto chiesto a Davide Casaleggio di consentire lo svolgimento di detta votazione sulla Piattaforma Rousseau e lui ha accettato. Chiederò, poi, al neo eletto Comitato direttivo di elaborare un piano di azione da qui al 2023. Qualcosa di concreto, indicando obiettivi, risorse, tempi, modalità di partecipazione vera e, soprattutto, concordando una visione a lungo termine, al 2050», spiega.
L’attacco della replica non è meno irruento: «Mi sento così: come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione, almeno per qualche mese, forse non di più, che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo. Ma Conte può creare l’illusione collettiva, e momentanea, di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema».
E avverte: «il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio». «E invece vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici, idee, progetti, visione, e i problemi organizzativi, merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente. E Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perchè non ha nè visione politica, nè capacità manageriali», è la 'scomunica' «Non ha esperienza di organizzazioni, nè capacità di innovazione». «Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi», confida Grillo ai suoi. E ora la questione è capire su quante 'divisioni' possano contare i due contendenti.
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