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Tornano gli ospedali nei piccoli centri siciliani: un piano da 300 milioni per 99 nosocomi

Nello Musumeci e Ruggero Razza

Centosei case di comunità e 99 ospedali: questo il piano della Regione Siciliana per i piccoli centri dell'Isola. Un progetto - come scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola - per invertire un trend che ha visto negli ultimi 10 anni la chiusura di tanti piccoli ospedali e guardie mediche. L'assessorato alla Salute ha iniziato a lavorare al piano, per cui verranno investiti i fondi del Recovery Plan destinati alla sanità pubblica: 250-300 milioni.

Entro settembre va avviata la ricerca dei siti in cui realizzare queste strutture, entro dicembre ci deve già essere la mappa in cui iniziare i cantieri. A marzo 2022 verrà siglato il contratto istituzionale di sviluppo che permetterà al governo Draghi di emanare le risorse destinate alle Regioni. La novità principale della sanità post Covid saranno dunque gli ospedali di comunità.

L’input arrivato da Roma suggerisce di prevederne 99, anche se in prima battuta i fondi del Recovery potrebbero essere sufficienti solo per 31, che corrispondono a 620 nuovi posti letto da completare non oltre il 2026. Ognuno di questi nuovi mini-ospedali costerà un massimo di 2,6 milioni e dovrà prevedere 20 posti letto in camere da 2 pazienti con un bagno. Sostanzialmente saranno qualcosa in più di un pronto soccorso che svolgerà la sua attività in bacini da 50 mila abitanti: dunque in gruppi di piccoli paesi o cittadine di media grandezza.

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