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Morti sul lavoro, a Palermo il flashmob dei sindacati: "Fermare la mattanza"

Palermo è una delle sei piazze italiane dove domani, 26 maggio, si terranno iniziative di mobilitazione promosse dai sindacati degli edili di Cgil, Cisl e Uil nell’ambito della settimana nazionale sulla sicurezza. In Piazza Ruggero VII, di fronte al Teatro Politeama, alle 10 verrà srotolato uno striscione di 8 metri con lo slogan #BastaMortiSulLavoro. Tute bianche e caschetti gialli per i partecipanti all’iniziativa di Fillea, Filca e Feneal, mentre in acustica si esibirà la Women Orchestra e verranno eseguiti brani di musica classica.

In contemporanea si terranno Flash mob e iniziative a Roma, Ancona, Napoli Alessandria. “Chiediamo più controlli ma anche più prevenzione e formazione- scrivono in una nota le segreterie regionali e di Palermo di Feneal, Filca, Fillea- il rafforzamento delle sanzioni, l’incremento dell’organico per la vigilanza, l’attuazione della Patente a punti e l’applicazione del contratto edile”. Per i sindacati, “nei cantieri serve un’attenzione costante alla questione della salute e della sicurezza, non solo quando si verificano tragedie come quelle delle ultime settimane. Crediamo non siano più rinviabili l’attuazione della Patente a Punti per la selezione e la qualificazione delle imprese. Servono sia l’emanazione del decreto attuativo del Durc di Congruità, che un incremento dell’organico preposto alla vigilanza e il rafforzamento delle sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro, come anche la valorizzazione dei nostri Enti Bilaterali e dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) da sempre impegnati sui cantieri. È importante anche il riconoscimento dell’edilizia come lavoro usurante per garantire l’uscita anticipata e il pensionamento” .

Feneal, Filca e Feneal denunciano, inoltre “la deregolamentazione del Codice Appalti inserita nell’ultimo Decreto Semplificazioni: liberalizzare il subappalto e non applicare il codice non significa snellire la burocrazia - sostengono- bensì favorire la concorrenza sleale e ridurre le tutele, a scapito anche della salute e sicurezza dei lavoratori edili. “Si aprirebbe solo la strada alla riduzione dei diritti per chi lavora sugli appalti – aggiungono- alla scarsa qualità del lavoro, alla scarsa qualità delle opere, a maggiore insicurezza nei cantieri al rischio di alimentare corruzione e illegalità”.

Sono i cantieri edili i luoghi dove si verificano più infortuni. Da inizio anno, a livello nazionale, si è registrato l’ incremento delle morti, oltre il 70% nel bimestre gennaio–febbraio 2021 rispetto al 2020. I controlli sono pochi, tantissime le irregolarità, rilevano i sindacati. Secondo l’ultimo Rapporto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro il 53% delle irregolarità viene rilevato proprio nei cantieri.

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