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Rousseau dice addio a M5s: "Troppi debiti, tutti in cassa integrazione"

Il giorno dell’addio è arrivato. Il divorzio tra l’associazione Rousseau e i vertici del Movimento 5 Stelle è stato certificato. «Cambiamo strada», annunciano i responsabili della piattaforma che per quindici anni ha guidato le scelte del Movimento, in un post pubblicato sul Blog delle Stelle.

La scelta era nell’aria da giorni e viene definita «dolorosa, ma inevitabile», dall’associazione guidata da Davide Casaleggio che ricorda pure gli sforzi fatti negli ultimi mesi «per rafforzare e chiarire il legame tra Rousseau e il Movimento» e per «mantenere forte quel rapporto speciale che ha permesso ad una forza politica di diventare protagonista della storia del nostro Paese e di portare nelle istituzioni migliaia di cittadini con l’elmetto».

La crisi pare insanabile: i debiti accumulati da M5s sono «enormi» e hanno portato alla decisione di mettere tutti i dipendenti in cassa integrazione. Rousseau attacca anche la «decisione di chi ritiene di essere il gruppo dirigente del Movimento di impartire ai portavoce un invito diretto a violare espressamente lo Statuto stesso del Movimento, omettendo di versare, già dal mese di aprile, il contributo stabilito per i servizi erogati».

Una fine, quella sancita oggi, che segna un nuovo inizio. «Partiremo con un nuovo progetto e con nuovi attori protagonisti, ma non sarà facile», annuncia l’associazione assicurando l’impegno a portare avanti «la visione» di Gianroberto Casaleggio.

«Rousseau diventerà uno spazio aperto, laico e trasversale. Uno spazio per dare voce a tutti coloro che vorranno aggregare persone attorno a battaglie, temi o proposte. Uno spazio che ha l’ambizione di realizzare la più grande 'lobby' dei cittadini attivi. Lavoreremo - si legge ancora nel post - per costruire un potente media civico che sia in grado di attivare, da una parte, concrete azioni di partecipazione attiva e di cittadinanza digitale e dall’altra, di incubare quelle nascenti composizioni civiche che diventeranno protagoniste dello scenario politico del futuro».

Gli incontri con chi vorrà «costruire il futuro insieme a noi» inizieranno già la prossima settimana. «Sarà un futuro difficile e in salita, ma coerente, sfidante e intellettualmente onesto come siamo sempre stati. Oggi siamo a terra, ma ci rialzeremo perchè - concludono - noi siamo Movimento».

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