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Palermo, Orlando tira dritto: "Mai con la Lega, provocazione da Italia Viva". Ma non rimuove gli assessori renziani

Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando

"Una proposta irricevibile. Meglio un governo di minoranza, chi vuole esce e se ne assume la responsabilità nei confronti dei cittadini", risponde così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando all’aut aut di Italia Viva che chiede un azzeramento della giunta per crearne una nuova e più forte sul modello Draghi.

"Formare un governo della città con la Lega di Salvini è inammissibile. Quella di Italia Viva è una provocazione. Si tratta di una mancanza di senso che si registra in un nervosismo che ha generato una inattività del Consiglio comunale".

Di certo si fa sempre più vicina una crisi di maggioranza, che già si era avvistata in Consiglio comunale dopo la bocciatura del bilancio consolidato, che Orlando annuncia "verrà presto ripresentato", ma anche quella del programma triennale delle Opere Pubbliche.

In giunta la partita si gioca soprattutto sui due assessori di Italia Viva, Antonio Piampiano e Toni Costumati. "Le nomine degli assessori le faccio io, non solo in base all'appartenenza politica ma anche alle singole professionalità - dice Orlando -. Sarà l'assessore nominato che sceglierà se seguire l'amministrazione o dare priorità alla loro appartenenza politica. Ma se gli assessori pensano di restare nella contraddizione, rimuoverò le deleghe".

"Così non si può andare avanti - ribadisce Orlando -. La svolta deve esserci ma non è quella richiesta di Italia Viva. Voglio apprezzare coloro che hanno fatto opposizione in maniera costruttiva. Da questo discorso escludo la lista Salvini perché non ha mai votato una sola delibera, conferma che la irricevibilità della proposta di Italia Viva è ulteriormente fondata".

"Mai con la Lega? Per noi è una medaglia", rispondono i rappresentanti della Lega a Palermo. "Se lo dicono figuranti del sindaco Orlando del calibro di Giambrone, Catania, Di Dio, Marano, Marino, Mattina, Petralia Camassa, Prestigiacomo e Zito. Gente che ha distrutto Palermo, ma che ormai per fortuna rappresenta il passato non avendo più nessun contatto con la città né rappresentanza fra la maggioranza dei palermitani. Per spostare l'attenzione dalle loro incapacità le varie amministrazioni messe in piedi da Orlando hanno sempre avuto bisogno di un gran nemico sul quale scagliarsi. Che oggi si chiama Matteo Salvini", attaccano Alessandro Anello, segretario della Lega a Palermo, Igor Gelarda, capogruppo consiliare a Sala delle Lapidi, e Vincenzo Figuccia, coordinatore in provincia di Palermo.

"L'ultimo atto di sciacallaggio della giunta Orlando si è consumato dopo il rinvio a giudizio dell'ex ministro dell'Interno per il caso della nave della ong spagnola Open Arms, quando il primo cittadino di Palermo ha annunciato che il Comune si costituirà parte civile nel processo, politico, contro il leader della Lega. A ruota l'hanno seguito i suoi assessori, o quel che rimane di loro".

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