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Busta con bossoli a salve inviata a Renzi al Senato

Matteo Renzi

Due proiettili a salve in una busta destinata a Matteo Renzi e che sarebbe stata recapitata a Palazzo Madama, dove ha un ufficio il senatore di Italia viva. A intercettarla è stato l'ufficio postale di via Marmorata a Roma, uno dei centri di smistamento della Capitale, circa 15-20 giorni fa.

Subito dopo all'ex premier è arrivata la telefonata della presidente del Senato, Elisabetta Casellati che ha espresso solidarietà e vicinanza. Sentimenti che hanno accomunato tutto lo spettro politico, insieme alla condanna del gesto, espressi pure a voce nell'aula del Senato.

In serata Renzi ha ringraziato tutti assicurando telegrafico sui social: "Andiamo avanti insieme con libertà e con coraggio".

Il fatto risale dunque alla metà di febbraio, all'incirca nei giorni in cui il governo Draghi giurava al Quirinale. Allora, la busta è finita alle poste del quartiere Testaccio ma i controlli preventivi e di 'routine', che scattano su pacchi o lettere rivolte a politici, figure istituzionali o con destinatari particolari, hanno evidenziato che c'era qualcosa di anomalo.

Sono quindi intervenuti gli artificieri e la Digos trovando nella busta due proiettili a salve. Essenziale il numero uno del Nazareno: "Solidarietà e un abbraccio", scrive Nicola Zingaretti. Tra i primi a twittare "grande solidarietà" per il senatore di Rignano c'è Andrea Marcucci, capogruppo del Pd a Palazzo Madama. Lo fa personalmente e a nome di tutto il gruppo che fu quello di Renzi prima della 'scissione' e la nascita di Italia viva, nel 2019. E rimarca: "L'odio deve essere totalmente bandito dal linguaggio della politica".

Attorno all'ex sindaco di Firenze fa muro il suo partito, convinto che "a Renzi viene contestata la sua libertà di mettere in campo le proprie idee - evidenzia Davide Faraone, capo dei senatori di Iv - Ma coraggio e determinazione non possono essere un crimine in questo Paese".

Non manca la voce del centrodestra: contro "il vile gesto intimidatorio" si schiera il numero uno di Forza Italia, Antonio Tajani: "Le minacce e la violenza non devono mai entrare nella dialettica politica", scandisce. Parole di vicinanza pure dai ministri azzurri Carfagna, Gelmini, Brunetta.

Nell'aula del Senato la solidarietà, seguita da un applauso, viene espressa dal forzista Nazario Pagano e da Luigi Augussori, a nome della Lega. Poco dopo si associa il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. Al coro si aggiunge Fratelli d'Italia, perché "sia da monito per chi sistematicamente alza i toni del confronto politico", ricorda il capogruppo al Senato, Luca Ciriani.

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