Aung San Suu Kyi, l’ex leader di fatto del governo civile birmano deposto dai militari, è riapparsa in videoconferenza durante la prima udienza del processo che la vede imputata per possesso illegale di walkie talkie e violazione delle norme sul distanziamento durante una manifestazione. Lo riferisce il suo avvocato, Khin Maung Zaw, secondo il quale la settantacinquenne appare "in buona salute".
Della sorte di Suu Kyi non si sapeva nulla dallo scorso 1 febbraio, quando l’esercito la aveva deposta e arrestata insieme ad altre centinaia di politici ed esponenti del governo civile, sostituito da una giunta militare. Si ritiene che la leader sia detenuta nella capitale Naypyidaw, dove si sta svolgendo il processo, che la maggior parte della comunità internazionale ritiene una farsa. Suu Kyi non è mai riuscita a vedere il suo avvocato prima dell’udienza.
Centinaia di migliaia di cittadini del Myanmar sono scesi in piazza nei giorni scorsi per chiedere la liberazione di Suu Kyi. La repressione delle proteste ha toccato ieri un picco di violenza, quando esercito e polizia hanno aperto il fuoco sui dimostranti uccidendone almeno diciotto. AGI
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