Il primo Dpcm del governo Draghi all'insegna del rigore, anche se è stato scongiurato il lockdown che è invece in vigore in altri Paesi europei.
La linea dura del ministro Roberto Speranza sembra dunque aver avuto seguito. Ed è proprio lui oggi a lanciare un nuovo allarme: "La curva dei contagi sta risalendo in modo significativo e abbiamo bisogno ancora di batterci con energia", ha detto intervenendo alla presentazione del Programma nazionale esiti (Pne) Edizione 2020, realizzato dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).
"Da tutte le regioni - ha aggiunto - arrivano segnalazioni di una curva che risale. Basta vedere i numeri dei contagi dell'ultima settimana, che sono cresciuti in maniera significativa rispetto alle settimane precedenti".
In questo quadro, il nuovo Dpcm che sarà in vigore dal 6 marzo assume un ruolo decisivo. "Sarebbe bello dire che è tutto finito e che siamo in una fase diversa, ma la più grande responsabilità di chi rappresenta le istituzioni è dire come stanno le cose. E la verità è che le prossime settimane non saranno facili".
E il motivo non è legato solo alla risalita dei contagi, ma anche alla campagna vaccinale: "Sono settimane - ha detto - in cui abbiamo una campagna vaccinale da accelerare, che oggi ha numeri che vanno in una direzione giusta ma che devono ancora crescere" e allo stesso tempo "abbiamo un'epidemia molto forte e presente sui territori".
Servono quindi, ha aggiunto, "decisioni coerenti rispetto alla sfida che abbiamo di fronte e serve chiedere ai cittadini di avere ancora il massimo senso del rigore e del rispetto delle norme". Perché, ha concluso, "questo virus è insidioso e complicato e non si batte solo con ordinanze e dpcm, c'è bisogno di sentire il senso di una sfida collettiva, che riguarda ciascuno di noi".
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