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Tesina per la Maturità 2021? Cosa potrebbe cambiare: niente scritti, ecco le novità

Entro questa settimana il nuovo ministro dell'istruzione, Patrizio Bianchi, dovrà assolvere al nodo maturità 2021. È proprio lui a dichiararlo in un'intervista, facendo presupporre una serie di novità nel mondo della scuola. Anche lui, come l'Azzolina, condivide l'impostazione che prevede l'annullamento degli scritti, come la prova d'italiano e la seconda prova. 

Maturità 2021, cosa potrebbe cambiare

Pare che Bianchi stia mettendo a punto la reintroduzione della tesina multidisciplinare, per alcuni più accurata del testo presentato dagli alunni lo scorso anno. Per gli studenti l'opzione tesina potrebbe essere un gradito ritorno, meno gradito per gli insegnanti che per anni hanno combattuto con il copia e incolla.

Il PTCO (l’ex Alternanza Scuola-Lavoro) potrebbe ancora essere punto cardine della prova orale. Rimane centrale l'idea di mettere al centro il curriculum dello studente e le sue esperienze. Dovrebbero rimanere invariate le Prove Invalsi e lo sbarramento degli scrutini per l'esame finale. Per accedere alla Maturità bisognerà avere una media dei voti complessivamente sufficiente. Quest'anno dovrebbe tornare la possibilità della bocciatura. Confermata la formula dei componenti della commissione: presidente esterno e membri interni.

Maturità 2021, cosa preferirebbero gli studenti?

L'88% degli studenti preferirebbe un esame di maturità sul modello dello scorso anno, solo orale, piuttosto che con le prove scritte. Inoltre l'84% vorrebbe la reintroduzione della tesina multidisciplinare, considerato dagli studenti come una dei pochi momenti di elaborazione soggettivi. È quanto emerge da un'inchiesta studentesca a cui hanno partecipato più di 7000 studenti e studentesse.

Riguardo i criteri di accesso il 77% ritiene che i PCTO e il 90% le Invalsi non debbano essere un criterio di accesso agli esami di Stato. Inoltre il 55% degli studenti e delle studentesse ritiene di essere indietro con il programma scolastico e 6 studenti su 10 affermano di aver avuto difficoltà con la didattica a distanza.

"Le statistiche di Ipsos per Save the Children e dell'ordine degli psicologi in collaborazione con lo stesso ministero dell'Istruzione hanno dimostrato ampiamente l'incidenza negativa di questi mesi di Didattica a Distanza sulla salute, mentale soprattutto, degli studenti e delle studentesse, considerando inoltre l'attuale fase in cui i docenti in tutto il paese stanno utilizzando i momenti in presenza per inseguire valutazioni mancanti e programmi didattici arretrati piuttosto che garantire una fase di recupero, ci sembra inaccettabile pensare che ancora una volta alle incertezze sulla maturità si risponda con l'ennesima riforma contingenziale dell'esame, che con ogni probabilità verrà modificata ancora e ancora, calata dall'alto, senza considerare le necessità degli studenti e delle studentesse. Pretendiamo un incontro con il nuovo ministro Bianchi sul futuro della scuola", afferma Luca Redolfi, dell'Esecutivo nazionale dell'Unione degli Studenti.

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