"Combattere con ogni mezzo la pandemia e salvaguardare i cittadini": si apre così il primo discorso del presidente del Consiglio, Mario Draghi, in Senato. Qui sotto il video del suo intervento da Palazzo Madama.
Con un discorso di 53 minuti, interrotto da ben 21 applausi, un emozionato Mario Draghi chiama le forze politiche all'unità chiedendo al Parlamento "responsabilità" per un periodo di ricostruzione simile a quello del dopoguerra. E l'intervento al Senato del professore convince tutti, dal Pd alla Lega, distribuendo saggiamente proposte e riforme. Ha raccolto applausi citando il papa sull'ambiente e dagli scranni del centrodestra si leva un solo "buuu" quando ringrazia Conte per il lavoro svolto.
La maggioranza sulla quale può contare, anche a Palazzo Madama, è amplissima: i voti a favore dell'esecutivo Draghi potrebbero segnare un record, fino ad arrivare intorno a quota 295-298, ma resta l'incognita M5s attraversato da forti tensioni interne. Il dissenso interno ai cinquestelle nelle ultime ore si sarebbe ridotto: i No oscillerebbero tra i 30 e i 20, ai quali potrebbe aggiungersi qualche assenza.
IL DISCORSO
La battaglia contro il Covid è "il primo dovere" che il Paese ha davanti, dice Draghi e invita i partiti che lo sostengono a mettere da parte le rivalità.
"Il Governo farà le riforme ma affronterà anche l’emergenza. Non esiste un prima e un dopo. Siamo consci dell’insegnamento di Cavour: le riforme compiute a tempo, invece di indebolire l’autorità, la rafforzano. Ma nel frattempo dobbiamo occuparci di chi soffre adesso, di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività", ha poi detto nel discorso programmatico per la fiducia al Senato. Accanto a Draghi, sui banchi del governo, i ministri dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e dell'Agricoltura Stefano Patuanelli. Sugli scranni davanti a Draghi il sottosegretario Roberto Garofoli e le ministre dell’Interno Luciana Lamorgese e della Giustizia Marta Cartabia.
Draghi ha ammesso di essere molto emozionato, come mai. "Un esecutivo come quello che ho l'onore di presiedere, specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, è semplicemente il governo del Paese - ha continuato -. Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca. Riassume la volontà, la consapevolezza, il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti. Questo è lo spirito repubblicano di un governo che nasce in una situazione di emergenza raccogliendo l’alta indicazione del capo dello Stato".
"La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese - ha detto -. Con rilevanti impatti sull'occupazione, specialmente quella dei giovani e delle donne. Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento".
Draghi è poi passato ad esaminare il piano di vaccinazione. "Gli scienziati in soli 12 mesi hanno fatto un miracolo: non era mai accaduto che si riuscisse a produrre un nuovo vaccino in meno di un anno. La nostra prima sfida è, ottenutene le quantità sufficienti, distribuirlo rapidamente ed efficientemente", ha detto, aggiungendo che "abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni all’interno di luoghi specifici, spesso ancora non pronti: abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili, pubbliche e private".
Draghi si soffermato anche sul mondo della scuola "la didattica a distanza, seppur utile, ha evidenziato diseguaglianze" e poi ha detto che occorrerà recuperare le ore di lezione perse in presenza lo scorso anno. "Non solo dobbiamo tornare rapidamente a un orario scolastico normale - ha detto -, anche distribuendolo su diverse fasce orarie, ma dobbiamo fare il possibile, con le modalità più adatte, per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno in cui la didattica a distanza ha incontrato maggiori difficoltà". "Occorre rivedere il disegno del percorso scolastico annuale - ha poi sottolineato -. Allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia. Il ritorno a scuola deve avvenire in sicurezza".
Draghi ha citato anche il Pontefice: "Come ha detto papa Francesco 'Le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. E io penso che se chiedessi al Signore che cosa pensa, non credo mi direbbe che è una cosa buona: siamo stati noi a rovinare l’opera del Signore'. Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso e il benessere sociale, richiede un approccio nuovo: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole ed educazione, protezione dei territori , biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra, sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane".
"Uscire dalla pandemia non sarà come riaccendere la luce - ha poi avvisato -. Questa osservazione, che gli scienziati non smettono di ripeterci, ha una conseguenza importante. Il governo dovrà proteggere i lavoratori, tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche". "Alcune dovranno cambiare, anche radicalmente - ha detto Draghi -. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi".
Il presidente del Consiglio ha poi ricordato che "l'Italia presenta oggi uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre una cronica scarsità di donne in posizioni manageriali di rilievo. Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge: richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Intendiamo lavorare in questo senso, puntando a un riequilibrio del gap salariale e un sistema di welfare che permetta alle donne di dedicare alla loro carriera le stesse energie dei loro colleghi uomini, superando la scelta tra famiglia o lavoro".
"In tema di infrastrutture occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di Ripresa e Resilienza", ha detto il premier Mario Draghi. "Nelle prossime settimane rafforzeremo la dimensione strategica del Programma, in particolare con riguardo agli obiettivi riguardanti la produzione di energia da fonti rinnovabili, l’inquinamento dell’aria e delle acque, la rete ferroviaria veloce, le reti di distribuzione dell’energia per i veicoli a propulsione elettrica, la produzione e distribuzione di idrogeno, la digitalizzazione, la banda larga e le reti di comunicazione 5G."
"Questo è il terzo governo della legislatura - ha detto in conclusione il premier -. Non c'è nulla che faccia pensare che possa far bene senza il sostegno convinto di questo Parlamento. È un sostegno che non poggia su alchimie politiche ma sullo spirito di sacrificio con cui donne e uomini hanno affrontato l’ultimo anno, sul loro vibrante desiderio di rinascere, di tornare più forti e sull'entusiasmo dei giovani che vogliono un paese capace di realizzare i loro sogni. Oggi, l’unità non è un’opzione, l’unità è un dovere. Ma è un dovere guidato da ciò che son certo ci unisce tutti: l’amore per l’Italia". Alla fine del discorso i senatori si sono alzati per applaudirlo.
LE REAZIONI
Al termine dell'intervento il primo a mostrare soddisfazione è Matteo Renzi che ha osservato come Draghi abbia espresso "una visione attraverso un discorso straordinario". Ma poco più in là, nei saloni di palazzo Madama, Matteo Salvini sembra essere sulla stessa lunghezza d'onda: "Ottimo punto di partenza, nel nome dell'efficienza, della trasparenza e del cambiamento. La Lega c'è!". Successivamente però Salvini in tv punge sulla moneta unica: "Quello dell'Euro non è un tema di attualità".
Scontate le adesioni di europeisti e Verdi che non possono che apprezzare i diversi passaggi del discorso sull'ancoraggio europeo dell'esecutivo e delle dinamiche ambientaliste. Asciutto il commento del segretario del Pd Nicola Zingaretti: "Bene il presidente Draghi. Dalle sue parole una conferma: l'Italia è in buone mani. Il Pd farà la sua parte in questa sfida". Più esplicativo il commento a caldo del nuovo ministro per la P.A. Renato Brunetta: "Un ottimo discorso, ossuto, essenziale, come quelli che faceva in Bankitalia e in Bce".
Invita alla velocità invece il leader di Cambiamo Giovanni Toti: "Non c'è tempo da perdere". Analoga l'osservazione di Antonio De Poli dell'Udc che invita a "voltare pagina. La velocità è essenziale". Non poteva mancare il plauso di Confindustria che invita a cambiare passo: "Con il nuovo Governo mi auguro che si vada tutti nella stessa direzione e lasciamo perdere le polemiche. Serve passare dalle parole ai fatti", ha sottolineato il presidente di Confindustria Lombardia, Marco Bonometti.
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