Tra la Sicilia e la zona gialla ci sono di mezzo un paio di bollettini, l'andamento delle varianti e forse anche la nascita del nuovo governo.
Tre variabili tengono col fiato sospeso i siciliani che sognano più libertà negli spostamenti già questa settimana o i ristoratori che sperano di poter riaprire i locali. Ma non sono giorni qualsiasi: domenica è San Valentino e il prossimo weekend sarà il momento centrale del carnevale 2021. Due eventi attorno ai quali alcune categorie economiche scommettono ogni anno, due eventi che però potrebbero mettere a dura prova il fronte anti-Covid. Ma sebbene l'assessore alla Sanità Ruggero Razza stia pressando per anticipare la zona gialla "in modo tale da poter far respirare tutte quelle categorie più penalizzate e che continuano a pagare questo stato d’emergenza”, appare più probabile che l'eventuale cambio di colori avvenga a partire da lunedì 15.
Ma l'addio alla zona arancione dopo due settimane di restrizioni appare tutt'altro che scontato. E lo ha ammesso lo stesso presidente della Regione Nello Musumeci. Ieri è tornato nuovamente a salire il numero dei nuovi casi di coronavirus in Sicilia, dopo il calo fisiologico legato al minor numero di tamponi nel fine settimana. Anche se il dato è sotto controllo, Musumeci ieri ha precisato che per cambiare colore servirà un'ulteriore contrazione dei nuovi casi, che si dimezzino rispetto a ieri. E se nelle ultime 24 ore ne sono stati individuati 744, non occorre la calcolatrice per stabilire quale sia la soglia per far scattare la zona gialla.
C'è poi lo spettro delle varianti Covid che adesso aleggia anche sulla Sicilia. Il governo respinge ogni allarme, ma è evidente che l'attenzione è massima. "Non condividiamo l'allarme sulla variante africana, anche se siamo in allerta", ha detto Musumeci, il quale ha assicurato che giovedì si conoscerà l'esito delle verifiche sul caso sospetto. Il presidente della Regione ha poi parlato di "tre possibili casi di variante inglese, nessuno dei tre però risulta al momento particolarmente grave". Sebbene si tratti solo di casi sporadici, è indubbio che in tutta Italia l'allarme varianti è forte, soprattutto in alcune regioni del Nord, e potrebbe influire nelle scelte del governo attese per venerdì prossimo.
Ma quando si parla di governo non si può non considerare la nascita del nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi, che si scontrerà da subito con l'emergenza sanitaria. Lo stesso Musumeci ieri ha indicato come un ostacolo alle imminenti decisioni contro il coronavirus "l'assenza di un governo che abbia una prospettiva di gestione dell'emergenza". E anche nel commiato del ministro uscente Roberto Speranza ci sono poche certezze su futuro prossimo. "Abbiamo difeso e onorato insieme le istituzioni; non il governo o le Regioni, ma la Repubblica, come dice l'articolo 32 della Costituzione - ha detto nell'ultima videoconferenza Stato-Regioni del governo Conte -. 'La Repubblica tutela la salute'. Questo è stato il nostro impegno - ha aggiunto - e lo abbiamo fatto sempre tutti insieme e per questo vi sono grato".
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