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Governo, Giorgia Meloni sola all'opposizione: i perchè del suo no a Mario Draghi

Giorgia Meloni

Se la Lega si prepara a entrare nella maggioranza 'bulgara' che potrebbe sostenere il successore di Conte, per Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni si profila la solitudine all'opposizione. Una decisione che sancisce la rottura dell'unità del centrodestra.

Lo nega Salvini: "Per me l'unità del centrodestra era ed è un valore" e si giustifica con il "momento eccezionale" dell'Italia, citando il 'governone' figlio del secondo dopoguerra. La Meloni, però, resta ferma sul 'no' alla fiducia che però potrebbe virare sull'astensione di fronte a un programma e nomi di peso a cui sarebbe difficile dire di no. "Non condivido la sua scelta di isolarsi e di dire no - sottolinea Salvini -. È il momento della responsabilità e del coraggio, non della paura".

La leader di Fratelli d'Italia spiega le ragioni del suo rifiuto a un governo Draghi. "Sta diventando una pattuglia eterogena di partiti che non condividono niente", afferma in un'intervista al Tg5. Parlando dell'ipotesi di trovare un'intesa sui temi, Meloni aggiunge: "Lo spero, la nostra scelta di non votare la fiducia a Draghi non è un no sul nome, ma sul metodo che non condividiamo e sul merito. Spero che Draghi possa far bene".

E non teme di restare sola all'opposizione: "Io penso che oggi Fdi stia facendo una cosa utile. In un sistema democratico deve esserci un' opposizione, nei sistemi totalitari non esiste l'opposizione. Draghi ha un altissimo gradimento tra il 60-70% ed il restante 30-40% di italiani non ha diritto di rappresentanza parlamentare".
Parlando del cosiddetto governo dei migliori, Meloni aggiunge: "Io non ne conosco, non conoscendo la squadra di governo, però conosco la gran parte della maggioranza Drgahi che è quella che sosteneva Conte".

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