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Attiva Sicilia: "Alla quota rosa preferiamo pari diritti e pari accesso alle opportunità"

Elena Pagana, Attiva Sicilia

Riconoscere realmente le stesse possibilità a tutti, andando oltre i generi e le quote rosa: è questa l’unica via per una una politica delle pari opportunità che permetta di raggiungere i vertici delle organizzazioni al di là del genere di appartenenza.
Una scelta naturale: è quello che è avvenuto ad Attiva Sicilia, unico gruppo all’Assemblea Regionale Siciliana ad avere più donne che uomini.

“Quando si dà spazio alle persone e alle loro capacità al di là del fatto che si tratti di donne o uomini - affermano i deputati regionali di Attiva Sicilia Angela Foti, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Matteo Mangiacavallo e Sergio Tancredi - non servono quote rosa’”.

La presidente del Gruppo parlamentare è Valentina Palmeri, vicepresidente e oggi capogruppo Elena Pagana.
Attiva Sicilia esprime la seconda vicepresidente dell’Ars della storia, Angela Foti. E tre delle quattro vicepresidenze di Commissioni sono ricoperte da donne.

“La discussione di questi giorni - afferma la neo capogruppo Elena Pagana - è riduttiva e non rende onore a nessuno, né agli uomini, né alle donne. È l’approccio alla parità di genere ad essere distorto, perché diventa offensiva la conta percentuale delle donne, quando va considerato l’apporto delle donne alla politica ed al governo, per la diversa e più ampia visione che abbiamo. Bernadette Grasso ha lavorato tanto e bene, eppure di lei si sta parlando solo come di quota rosa, o come l’unica donna in giunta.

Ed è triste come cosa. Il reale problema va cercato prima di tutto fuori dai palazzi della politica, con un diverso approccio al significato di pari opportunità perché non è il concetto di parità di genere a far cadere retaggi millenari e pregiudizi, ma deve essere portato al centro il concetto dell’eguaglianza sostanziale tra donne e uomini nel riconoscimento dei diritti, dei doveri, dell’accesso alle opportunità professionali, politiche e sociali".

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