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Spostamenti tra Comuni a Natale, parola al Parlamento: ecco le modifiche possibili, i dubbi degli esperti

Coronavirus in Italy

Spostamenti tra Comuni a Natale? Deciderà il Parlamento e non prima di mercoledì prossimo. Conte non chiude alle modifiche per consentire la mobilità tra comuni confinanti sotto i 5mila abitanti, ma ritiene che debba essere il Parlamento ad assumersi la responsabilità di derogare ai divieti a Natale e Capodanno. Con l'Italia sempre più gialla e l'Rt nazionale sceso a 0,82, il governo avverte: "Aprire tutto sarebbe da irresponsabili".

Perché, dicono gli esperti dell'Istituto superiore di Sanità, l'incidenza del virus e l'impatto sui servizi sanitari non consentono di allentare le misure, "comprese quelle sulla mobilità".

Diviso tra chi, come i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia che hanno ribadito la netta contrarietà a qualunque deroga, e chi invece ritiene necessario concedere la possibilità di spostarsi, l'esecutivo decide dunque di portare in Parlamento la questione degli spostamenti. Non saranno quindi le Faq di Palazzo Chigi a sciogliere i nodi - anche perché non sarebbe possibile aggirare una norma con una risposta ad un quesito - né un nuovo decreto, come era stato ipotizzato in un primo momento: la via "più percorribile", dice una fonte di governo, è un emendamento al decreto Natale.

E sembra molto probabile che già a inizio della prossima settimana si metta mano al provvedimento e si possa arrivare ad una soluzione entro mercoledì 16. Quel giorno il presidente del Senato Elisabetta Casellati ha infatti calendarizzato la mozione delle opposizioni proprio sul decreto, sbloccando così i lavori delle commissioni Bilancio e Finanze del Senato sul pacchetto Ristori che erano stati rinviati per l'ostruzionismo delle opposizioni, che chiedevano come 'contropartita' di poter accelerare i tempi del confronto sui divieti per Natale.

L'idea, come ribadisce Boccia, è dunque quella di effettuare "piccole modifiche" che consentano di muoversi tra "piccoli comuni confinanti" con una popolazione di 5mila abitanti. Per tutti gli altri resteranno i divieti, così come non sarà consentita la mobilità tra le province. 

Ad essere scettici o cauti non solo i ministri Boccia e Speranza. Fra questi anche il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri: "Non vedo nei numeri, a oggi, la sicurezza per poter riaprire. Abbiamo ancora troppi decessi, il che significa che i contagiati delle scorse settimane erano molti di più. Il rischio è troppo alto", ha detto Sileri, intervistato dal Fatto Quotidiano. "Probabilmente - ha aggiunto -. bisognava studiare una norma diversa dall'inizio, ma ora non possiamo permetterci errori, servono restrizioni a Natale per riaprire a gennaio le scuole e i ristoranti e togliere progressivamente il coprifuoco. In ogni caso avremo una risalita dei contagi dopo Natale, dobbiamo contenerla e così le Regioni potranno migliorare il contact tracing".

Dello stesso avviso il coordinatore del Comitato tecnico-scientifico (Cts) Agostino Miozzo: "Gli spostamenti durante il periodo natalizio andrebbero ridotti, non aumentati. Questo virus non ci consente deroghe", ha commentato in un'intervista alla Stampa. "Noi tecnici abbiamo più volte sottolineato i rischi legati al movimento di un gran numero di persone. Comprendo le contestazioni: è evidente che chi vive a Roma avrà dei vantaggi rispetto agli abitanti di un piccolo Comune sotto i 5mila abitanti". Tuttavia autorizzare gli spostamenti solo per i piccoli Comuni "è un rischio".

Anche il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, non ha dubbi: "L'incidenza della diagnosi è lontana dai livelli che permettono il ripristino della fase di contenimento. Il forte impatto sui servizi sanitari richiede di essere molto cauti, evitando di ridurre le misure di mitigazione, comprese quelle sulla mobilità".

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