Controlli più rapidi per chi si trova in quarantena e rientri da oltre lo Stretto per Natale. Sono i due fronti su cui sta lavorando il governo regionale siciliano.
Il presidente della regione, Nello Musumeci - scrive Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola - si è mostrato preoccupato per la lentezza con cui operano le Usca. Si tratta delle squadre di medici e infermieri che dovrebbero controllare i positivi a domicilio. Ci sono attese di settimane, a volte anche di un mese, per l’ultimo tampone, quello che dovrebbe autorizzare la ripresa della vita normale.
E il governatore ha anche chiesto ai manager garanzie sul numero dei posti letto, in particolare delle terapie intensive. E ogni manager ha garantito che sono stati attivati o sono in corso di attivazione i reparti programmati fra luglio e ottobre
Intanto l’assessore Gaetano Armao provava a scrivere con gli altri governatori il documento con cui le Regioni oggi andranno in pressing su Conte per autorizzare i rientri degli emigrati per le festività e un allentamento dei vincoli, almeno per i ristoranti.
Infine sul tema delle riaperture (in particolare degli orari) Musumeci ha qualche margine in più da poter sfruttare con propria ordinanza. E su questo ieri il presidente ha consultato il Comitato tecnico scientifico siciliano durante una riunione andata avanti fino a notte.
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