"E' il momento di fermare le polemiche". Lo ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, parlando delle polemiche seguite all’attentato di Nizza per mano di un cittadino tunisino, Brahim Aoussaoui, sbarcato a Lampedusa.
"Responsabilità non ce n'è da parte nostra: si parla delle nostre modifiche al decreto sicurezza ma quei decreti anzichè creare sicurezza hanno creato insicurezza perchè 20 mila persone sono dovute uscire dall’accoglienza da un giorno all’altro".
"Noi - ha spiegato - abbiamo cercato di tenere presente le esigenze di sicurezza del Paese, non disperdendo tutti sul territorio nazionale, facendo dei progetti mirati e affinchè restassero sotto i radar delle forze di polizia".
"Il killer tunisino di Nizza non era stato segnalato nè dalla Tunisia, nè dall’intelligence. Era giunto a Lampedusa con uno sbarco autonomo. Casi del genere si erano verificati anche in passato - ha aggiunto -. E allora io mi chiedo come mai forze di opposizioni che oggi si sono scusate con la Francia, a cui manifesto tutta la mia solidarietà, non hanno ritenuto di scusarsi in altri casi gravi che si sono verificati come gli attentati alla Metropolitana di Londra, al London Bridge o all’attentato alla Rambla del 2017. E' il momento di fermarci con queste polemiche. Questo è un attacco all’Europa, perchè non dimentichiamo che Lampedusa e l'Italia sono la porta d’Europa".
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