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Nuovo decreto sicurezza, via libera dal consiglio dei Ministri: per ong multe fino a 50 mila euro

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto su sicurezza e immigrazione che riscrive i decreti Salvini. Lo si apprende mentre è in corso la riunione del Cdm. All'ordine del giorno anche la nota di aggiornamento al Def.

Il CdM ha confermato l'impianto della bozza di decreto in materia di "immigrazione, protezione internazionale e complementare", che modifica e supera i decreti sicurezza di Salvini.  Nel corso della discussione tra i ministri di M5s, Pd, Iv e Leu non si sarebbero registrate criticità particolari: passano così, come da accordo di maggioranza raggiunto a luglio, le norme che superano le multe milionarie alle ong e riformano il sistema dell'accoglienza introducendo tra l'altro il regime di protezione speciale. Il dl è stato approvato dopo neanche un'ora dall'inizio del Consiglio.

Nel dl sicurezza approvato in Cdm su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede viene introdotto il reato per chi introduce in carcere un cellulare a un detenuto: la pena va da 1 a 4 anni sia per chi lo introduce sia per chi lor riceve. Nel regime precedente al decreto sicurezza il reato si configurava come illecito disciplinare sanzionato all'interno del carcere.

Per chi agevola il detenuto al 41bis nelle comunicazioni con l'esterno (anche di tipo diverso da quelle con cellulare) la pena è alzata da 1 a 4 anni a 2 a 6 anni. E' quanto prevede il testo del dl sicurezza approvato in Cdm. Nei casi di ipotesi aggravata (ovvero se il reato è commesso da pubblico ufficiale, da incaricato di pubblico servizio o da chi esercita la professione forense) il reato passa 2 a 6 anni a 3-7 anni.

Il testo del nuovo decreto sull'immigrazione interviene sulle sanzioni relative al divieto di transito delle navi nel mare territoriale. Lo si legge nel comunicato stampa del Cdm. Si prevede che, nel caso in cui ricorrano i motivi di ordine e sicurezza pubblica o di violazione delle norme sul traffico di migranti via mare, il provvedimento di divieto sia adottato, su proposta del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro della difesa e con il Ministro delle infrastrutture, previa informazione al presidente del Consiglio.

Per le operazioni di soccorso, la disciplina di divieto non si applicherà nell’ipotesi in cui vi sia stata la comunicazione al centro di coordinamento ed allo Stato di bandiera e siano rispettate le indicazioni della competente autorità per la ricerca ed il soccorso in mare. In caso di violazione del divieto, si richiama la disciplina vigente del Codice della navigazione, che prevede la reclusione fino a due anni e una multa da 10.000 a 50.000 euro. Sono pertanto eliminate le sanzioni amministrative introdotte in precedenza.

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