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Scuola, Bonetti: "Attivabile lo smart working se i figli sono in quarantena"

Il ministro alle Pari opportunita e della Famiglia Elena Bonetti

"È previsto per norma nel decreto pubblicato, nel caso di una quarantena dei bambini, o per caso di contagio o se i bambini dovessero rimanere a casa, perché la normativa prevede che se c'è un caso positivo la classe può rimanere in quarantena, che è attivabile lo smart working per i lavoratori". Così il ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti rispondendo ad Ancona a una domanda dei giornalisti sui timori delle famiglie in vista dell’avvio della scuola - nelle Marche lunedì 14 settembre - a margine di un incontro al Centro Papa Giovanni XXIII promosso dal Forum Associazioni Familiari delle Marche.

"Ho ben chiare le preoccupazioni delle famiglie, sono al Governo al servizio delle famiglie: - ha detto Bonetti - certamente l’inizio della scuola deve avvenire nel modo più sicuro possibile ma nello stesso tempo garantisca un percorso, innanzitutto a tutela dei bambini e dei ragazzi che hanno diritto di ritornare da protagonisti nell’ambiente scolastico nella possibilità di ritornare in un contesto educativo e che tornino a essere al centro delle politiche del Paese come stiamo cercando di fare con forza anche nell'ambito del mio ministero".

Le "misure messe in campo - ha spiegato - sono a tutela certamente della salute ma accanto a queste, per quanto mi compete, ho da subito voluto dare alle famiglie strumenti che impedissero difficoltà nella gestione dei figli nel caso si dovessero affrontare delle quarantene necessarie per casi Covid".

"Abbiamo messo a disposizione più di 50 milioni di euro per i congedi parentali, - ha ricordato Bonetti - facendo in modo che siano accessibili sia alle madri che ai padri, con un atteggiamento di corresponsabilità necessaria tra i due genitori e il diritto allo smart working, che certamente non è uno strumento di welfare o di custodia dei figli ma che, abbiamo visto in questi mesi di emergenza, ha aiutato le famiglie in quella gestione emergenziale".

Dopodiché, ha proseguito il ministro, "serve una progettualità politica di lungo respiro. Ma noi l’abbiamo già messa in campo attraverso il Family Act quindi congedi parentali riformati anche a tutela delle madri e strumenti di conciliazione ma soprattutto di grande investimento sul lavoro femminile".

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