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Deputati con bonus Covid, Crimi: "Se è del M5S, è fuori". Consigliera di Milano si autodenuncia

Hanno chiesto all’Inps il bonus da 600 euro al mese per le partite Iva, ne avevano diritto nonostante lo stipendio da parlamentari di oltre 12 mila euro e l'hanno ottenuto. Ora però 5 deputati rischiano la 'gogna' e l'addio alla politica, o al loro partito.

La bufera nel Parlamento scoppia quando la direzione centrale Antifrode, anticorruzione e trasparenza dell’Inps scopre la stranezza e scatta la caccia ai 5 'furbetti' del Palazzo.

Il coro è unanime: "Dimettetevi". Nel pomeriggio le voci si concentrano su 3 partiti: i parlamentari sarebbero tre leghisti, uno del Movimento 5 stelle e uno di Italia viva. Top secret i nomi. Si parla anche di un giro di bonus percepiti da sindaci, presidenti di regione, assessori e consiglieri. In attesa che qualcuno si autodenunci, all’orizzonte non ci sono sanzioni né richiami parlamentari. Dai partiti decine di commenti di condanne, nessuna conferma. Matteo Salvini è il più netto: denuncia la richiesta come "una vergogna" e tre ore dopo gela i responsabili: "Chiunque siano, immediata sospensione".

Il presidente della Camera Roberto Fico, sentenzia sui social: "E' una vergogna", facendo appello ai 5 perché "chiedano scusa e restituiscano quanto percepito". Sottolinea che è una questione di "dignità e opportunità", perché, va ricordato, "in quanto rappresentanti del popolo, abbiamo degli obblighi morali, al di là di quelli giuridici".

"Mi auguro non sia vero che tra i 5 parlamentari che hanno richiesto il bonus Inps possa esserci qualcuno del Movimento 5 stelle. Se così fosse, chiunque sia, sappia che oltre alla 'confessione' è meglio che presenti anche le dimissioni da parlamentare. Per me è già fuori dal Movimento". Così twitta il capo politico del M5s Vito Crimi.

E arrivano le prime autodenuce: "Mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei. Non potrei perché ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e, addirittura, ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza". Così Anita Pirovano, consigliera comunale di Milano per la lista 'Milano progressista' si autodenuncia con un post su Facebook per aver richiesto all’Inps il bonus Covid da 600 euro al mese per le partite Iva.

"Pur non cedendo alle sirene antipolitiche - scrive Pirovano su Fb - ho capito sulla mia pelle che avere un lavoro (nel mio caso più d’uno in regime di lavoro autonomo) mi consente di essere 'più liberà nell’impegno politico presente e ancora più nelle scelte sul futuro, per definizione incerto". Come tanti, prosegue, "mi indigno, perché è surreale, se un parlamentare in carica fruisce ammortizzatori sociali e penso sia paradossale che una misura di sostegno al reddito non preveda nessuna soglia di reddito".

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