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Uccisi dalla mafia a Palermo, Mattarella ricorda Costa e Cassarà: "Uomini valorosi"

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il 6 agosto è un giorno triste per Palermo, segnato dal ricordo di due terribili attentati di mafia. Nel 1980 veniva infatti ucciso il Procuratore capo di Palermo, Gaetano Costa, cinque anni dopo è toccato ad Antonio Cassarà, allora Vice Questore. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, li ricorda come uomini esemplari e valorosi.

«Fare memoria dell’esempio di questi valorosi servitori dello stato significa rinnovare l’impegno per contrastare ogni forma di mafia e richiamare il senso etico di quanti, attraverso il loro agire, hanno rafforzato i valori della legalità e solidarietà nelle Istituzioni». Lo dichiara  il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in ricordo di Gaetano Costa e Antonino Cassarà.

«Il 6 agosto del 1980, mentre passeggiava da solo nel centro di Palermo, Gaetano Costa - scrive Mattarella - veniva ucciso a colpi di pistola da sicari mai identificati in uno spietato agguato di stampo mafioso. A distanza di cinque anni, il 6 agosto del 1985, il Vice Questore Antonino Cassarà perdeva la vita in un sanguinoso attentato mafioso insieme all’agente della Polizia di Stato Roberto Antiochia, componente della sua scorta».

«Procuratore capo a Palermo nel 1978, dopo un percorso professionale svolto per la maggior parte presso gli uffici requirenti siciliani, Gaetano Costa - sottolinea Mattarella - ha condotto delicate ed efficaci indagini sulle organizzazioni criminali operanti sul territorio. Egli ha intuito con una visione sistemica l’evoluzione del fenomeno mafioso e i suoi collegamenti con la Pubblica Amministrazione e il traffico internazionale di stupefacenti. E’ stato fra i primi a comprendere la necessità di predisporre strumenti legislativi idonei per condurre indagini patrimoniali nei confronti degli esponenti della criminalità organizzata. Consapevole dei rischi personali connessi alla sua funzione, egli ha svolto la sua attività con rigore morale, fermezza e appassionato impegno. Nella convinzione di rientrare tra coloro «che avevano il dovere di avere coraggio».

«Vice Questore a Palermo, Antonino Cassarà - prosegue il ricordo di Mattarella - ha preso parte a complesse e importanti operazioni insieme al Commissario Giuseppe Montana, anche lui assassinato dalla mafia nel 1985. Investigatore di straordinario intuito ha condotto con coraggio e determinazione una lotta tenace contro le cosche mafiose, contribuendo con le sue indagini, in collaborazione con Giovanni Falcone e con il «Pool antimafia», all’istruzione del primo Maxiprocesso».

«In questo giorno di ricorrenza, desidero rinnovare - conclude Mattarella - i sentimenti di partecipazione e gratitudine del Paese ai familiari e ai colleghi delle vittime che in questi lunghi anni ne hanno ricordato l’ammirevole dedizione nello svolgimento delle loro attività professionali».

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