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Emergenza migranti in Sicilia, Razza a Sibilia: "Invece di ringraziare si alzano i toni"

Acceso il botta e risposta tra l'assessore regionale, Ruggero Razza, e  sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, sull'emergenza migranti in Sicilia.

"Il sottosegretario all’Interno non sa neppure leggere in italiano - ha detto Razza -. L’ordinanza del presidente Musumeci obbliga ai tamponi, non il contrario. Ed è scritto a chiare lettere, senza possibili interpretazioni. Si fanno subito quando i migranti sono lasciati dalla forza pubblica il tempo necessario si prelievi dei campioni, ovvero si fanno nei centri di arrivo come è capitato a chi da Lampedusa ha raggiunto Porto Empedocle o altre località. Solo ci vuole il tempo necessario e, quindi, si impone una celere identificazione. Mi spiace che si possano travisare i fatti in modo così stucchevole. Al posto di ringraziare per la collaborazione, cosa che ad oggi non è stato mai fatto formale, si alzano i toni. Insopportabile!".

Accuse giungono infatti da Sibilia nei confronti della Regione, tacciata di creare all'allarmismi connessi alla diffusione del coronavirus.

"In Sicilia stanno per arrivare finalmente già da questa settimana le navi quarantena da 700 posti: ci aspettiamo responsabilità da parte di tutte le istituzioni perchè ci troviamo ad affrontare un problema già di suo assai complesso a cui si aggiungono le complicazioni legate al Covid-19. Un errore sollevare inutili polveroni - ha dichiarato il sottosegretario -, un danno creare allarmismi evocando apocalitticamente i lager: si parla di alcune tende montate dalla Croce Rossa per far fronte ad eventuali casi di emergenza, tende che allo stato sono per fortuna ancora vuote. In più quella in cui sono state allestite le tende è un’area militare ben delimitata e certamente molto controllata".

E aggiunge: "Quello che ci si aspetta è una seria collaborazione, non certo il blocco dei tamponi sui migranti, come accade da ieri a seguito di una ordinanza emanata proprio dai vertici della regione Sicilia. Con un simile atteggiamento si rischia di abbassare le difese dal punto di vista sanitario e trasferire persone potenzialmente infette in altre zone d’Italia".

"Peraltro - prosegue Sibilia -, la regione dovrebbe sapere che non è tra le sue competenze quella di spingere l’autorità di Pubblica Sicurezza a operare al di fuori del territorio regionale, quando chiede la redistribuzione dei migranti ad altre regioni: si tratta di una scorrettezza istituzionale, in quanto tale facoltà resta in capo al Ministero dell’Interno. Lungi dal cedere a speculazioni politiche, ma non vorrei che un presidente di centrodestra prima impedisce che siano eseguiti i tamponi e poi invia queste persone in altre regioni governate dal centrodestra che, guarda caso, si lamentano a loro volta perchè i test non sono stati fatti. La gestione dei flussi va affrontata con senso di responsabilità e comunione d’intenti quindi ci aspettiamo più ragionevolezza e meno speculazioni politiche da chi ha ruoli di responsabilità". "Ostacolare il lavoro della task force sanitaria - sottolinea - è un errore, il cordone sanitario va anzi valorizzato e per questo abbiamo già manifestato la disponibilità a stanziare ulteriori risorse proprio per rafforzare la task force e valorizzare il cordone sanitario che il Viminale ha predisposto in funzione della sicurezza dei siciliani e degli italiani tutti".

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