L’accordo sui bonus ai dipendenti della Regione che dovranno esaminare la montagna di richieste di cassa integrazione è crollato sotto il peso dell’indignazione pubblica. E ha provocato anche le dimissioni del direttore del dipartimento Lavoro, big sponsor dell’operazione. Giacinto Pipitone, sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, racconta i particolari del terremoto che per 24 ore ha fatto passare in secondo piano la svolta informatica sul sistema di valutazione delle pratiche, già decisa ieri dall’assessore Scavone e che verrà annunciata stamani dal presidente Musumeci. Dopo un mese di stop and go che ha di fatto lasciato i lavoratori siciliani senza stipendio e senza ammortizzatori sociali, il dirigente del dipartimento Lavoro, Giovanni Vindigni, aveva raggiunto con i sindacati di categoria della funzione pubblica una intesa che metteva sul piatto 300 mila euro: soldi che avrebbero permesso di impiegare 100 lavoratori in più, a cui sarebbero andati 10 euro a pratica esitata. Ieri le sue dimissioni. Una scelta che ha provocato l’indignazione generale e del governo nazionale. Di buon mattino ieri i segretari confederali hanno fatto retromarcia sull’accordo frenando la rappresentanza di categoria.