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No alle messe, Trizzino: "Ripensare ad alcune forme aggregative della vita cristiana"

Lo stop alle messe ha scatenato l'ira della Cei ma il governo ha tranquillizzato: sta predisponendo un piano per riportare i fedeli in chiesa. "A proposito dell’intervento della CEI sul divieto temporaneo ad assistere alla S. Messa e a frequentare le assemblee religiose, ritengo che l’attuale limite imposto dalla pandemia possa essere utile per ripensare talune forme aggregative della vita cristiana", ha dichiarato Giorgio Trizzino, deputato del M5S su Facebook.

"La situazione attuale è evidente che stia facilitando in modo diffuso la ricerca di forme diverse di vivere la propria fede. L’uso delle trasmissioni televisive o attraverso i social o internet ha mostrato - continua -, fuori dal circuito delle forme abituali dei riti religiosi, taluni aspetti seppur limitati ma in divenire della vita cristiana, che mi sembra stiano ponendo, non solo a chi vive fortemente la propria spiritualità ma anche a tante donne e uomini in ricerca di una risposta di senso alla propria vita, alcuni interrogativi".

"Abbiamo imparato a toccare con le nostre mani la vera sofferenza ed in particolare la morte che ogni giorno spazza via centinaia di vite umane. Abbiamo imparato il vero senso della solidarietà che impegna tanti di noi in varie forme di sostegno verso chi soffre o di supporto sociale nei confronti dei più fragili. Abbiamo avuto il dono di assistere ogni giorno alla S. Messa celebrata da Papa Francesco e la Sua presenza solitaria in piazza S. Pietro ogni domenica e durante le funzioni della Settimana Santa".

"Forse come non mai abbiamo percepito momenti intensi di solidarietà e di apertura alla speranza cristiana ed umana da parte di una Chiesa che appariva così distante e inarrivabile per molti. Sono convinto che l’attuale momento stia aiutando molti credenti a darsi risposte e ad aprirsi al vero senso del messaggio evangelico. Ecco perché ritengo che quanto sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana sia sbagliato"

"Lo stesso Papa Francesco questa mattina ha esortato all’obbedienza ed alla prudenza verso tutte quelle regole poste dai governi a seguito della pandemia. Lasciamo a personaggi come Salvini questi linguaggi grotteschi volti a sobillare la gente in un momento in cui bisogna essere uniti per sconfiggere il virus. La Chiesa rimanga fuori dalle contestazioni al Governo che - prosegue - sta cercando con tutti i mezzi di affrontare l’attuale crisi sanitaria ed economica. Non si faccia corresponsabile di un pensiero malsano da parte di chi vuole sfruttare ogni mezzo per imporre la propria visione autoritaria di governo dello Stato".

"La Chiesa dimostri di sapere affrontare questi tempi così difficili con la maturità e con la saggezza che l’hanno da sempre contraddistinta. Sappia stare dalla parte di chi sta vivendo la propria sofferenza solamente per l’impossibilità di potere assistere alle Messe ed alle altre forme di culto - prosegue -, spiegando che in questo momento esistono altre priorità come quella di tutelare la popolazione dal contagio (soprattutto quella più anziana) e di non sperimentare forme di aggregazioni assembleari che rimarrebbero comunque rischiose. Lasciamo attacchi così irrazionali e forti a chi ostenta la corona del Rosario nei comizi in piazza. Questa non è la nostra Chiesa, questo non è il nostro pensiero".

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