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Regione, manovra coi fondi europei: stop concessioni per le aziende del trasporto pubblico

Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture

Non ancora approvata malgrado una discussione andata avanti ieri per quasi 10 ore, la Finanziaria regionale sta prendendo forma e punta tutto sull’utilizzo dei fondi europei.

Fra le misure già inserite nella bozza c’è quella che ferma la proroga automatica delle concessioni per le aziende del trasporto pubblico su gomma e via mare. L’assessore Marco Falcone ha previsto che entro dicembre si svolgano le gare per assegnare il servizio dei bus fino al 2026 al costo di 165 milioni all’anno. Anche le tratte degli aliscafi verranno assegnate fino al 2026 e costeranno alla Regione 65 milioni all’anno.

Fra le norme già nel testo ci sono i contributi per risanare le società partecipate. Una ricapitalizzazione che vale 25 milioni. Mentre per la sola Riscossione Sicilia è previsto un ulteriore assegno che potrebbe valere altrettanto.

La copertura di queste e di tutte le altre spese dovrebbe arrivare dallo sblocco dei fondi europei. E in questo senso Forza Itala ieri è andata in pressing per ottenere un liberi tutti che consenta di pagare con i contributi di Bruxelles anche forestali, disabili e formazione professionale. Liberando così altrettante voci di spesa dal bilancio regionale.

Si vedrà nelle prossime ore se sarà questa la strada che Musumeci e Armao decideranno di intraprendere. Saranno decisive le riunioni dell’Eurogruppo a Bruxelles e una trattativa con Roma che punta a far risparmiare alla Sicilia un miliardo di versamenti allo Stato.

Con questi soldi Palazzo d’Orleans vorrebbe finanziare gli aiuti alle famiglie e quelli alle imprese,  che vanno dalla cassa integrazione ai prestiti fino agli sgravi sul costo del lavoro. Proprio ieri è stato dato il via alla presentazione delle domande di cassa integrazione e in appena 7 ore si sono fatte avanti 20 mila aziende. Motivo per cui la Uil e la Cisal stimano del tutto insufficienti i 110 milioni stanziati finora.

Ma le imprese hanno alzato la voce soprattutto per una emergenza nell’emergenza. La Regione non paga da mesi le forniture, neppure quelle riferite al 2019. Restano bloccati secondo Sicindustria almeno 5 milioni. E ciò per il presidente Alessandro Albanese è un atto criminale che mette a rischio la tenuta delle aziende. Ma la Regione si difende e ritiene impossibile aprire la cassa fino a quando non sarà approvato il bilancio. Bisognerà attendere quindi ai primi di maggio.

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