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La nuova prescrizione al via da oggi: stop dopo la sentenza di primo grado

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

Scatta la nuova prescrizione. La riforma, contenuta nel ddl Anticorruzione approvato lo scorso anno noto come 'Spazzacorrotti', entra in vigore oggi.

Perchè la nuova prescrizione è in vigore da oggi

Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale un anno fa, esattamente il 16 gennaio del 2019, e contenente «Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione, nonchè in materia di prescrizione del reato e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici», prevedeva appunto che le nuove norme sulla prescrizione entrassero in vigore non prima dell’anno successivo. Questo perchè, durante la trattativa interna all’allora maggioranza gialloverde, la Lega ottenne un anno di tempo per mettere in campo una riforma complessiva del diritto processuale penale e civile, così da stabilire una durata massima per i processi, soprattutto penali. Riforma che, però, non ha ancora visto la luce.

La riforma della prescrizione: cosa prevede

La riforma, fortemente voluta da M5s, prevede che la prescrizione venga sospesa dalla sentenza di primo grado o dal decreto di condanna. In sostanza, la prescrizione termina di decorrere a partire dal primo grado di giudizio, senza fare alcuna distinzione, però, tra sentenza di condanna e sentenza di assoluzione. Dunque, tutto 'congelato' fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o alla data di irrevocabilità del decreto penale.

È inoltre modificata la norma sulla decorrenza della prescrizione con riferimento al solo reato continuato (di fatto è ripristinata la disciplina anteriore alle modifiche introdotte dalla Legge n. 251/2005): il termine della prescrizione decorre, per il reato consumato, dal giorno della consumazione; per il reato tentato, dal giorno in cui è cessata l’attività del colpevole; per il reato permanente dal giorno in cui è cessata la permanenza; la novità riguarda il reato continuato, per il quale il termine di prescrizione decorre dal giorno in cui è cessata la continuazione.

Questo il testo degli articoli del ddl Anticorruzione relativi alle nuove norme sulla prescrizione: «d) all’articolo 158, il primo comma è sostituito dal seguente: «Il termine della prescrizione decorre, per il reato consumato, dal giorno della consumazione; per il reato tentato, dal giorno in cui è cessata l’attività del colpevole; per il reato permanente o continuato, dal giorno in cui è cessata la permanenza o la continuazione"; e) all’articolo 159: 1) il secondo comma è sostituito dal seguente: «Il corso della prescrizione rimane altresì sospeso dalla pronunzia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o dell’irrevocabilità del decreto di condanna».

La riforma della prescrizione tra le polemiche

Nonostante in un anno sia anche cambiata la maggioranza di governo, non si placano le critiche e contrarietà alle norme sulla prescrizione che, sin dall’inizio, sono state al centro di un duro scontro con magistrati e penalisti, e che rischiano di mettere a dura prova la tenuta dei giallorossi. Un vertice ad hoc sul tema giustizia è stato fissato per il prossimo 7 gennaio.

Con l’hashtag #MaiPiùImpuniti, il Movimento 5 stelle festeggia l’entrata in vigore della riforma della prescrizione. In un post pubblicato sulla pagina Facebook dei pentastellati, si legge: «Oggi entra in vigore la riforma della prescrizione. Questa battaglia parte da lontano, nasce con il Movimento 5 stelle. Nel nostro primo anno al Governo dell’Italia è diventata legge con lo Spazzacorrotti del ministro Alfonso Bonafede. Da oggi entra in vigore. Per i reati commessi dopo questa data se si arriva alla sentenza del primo grado di giudizio, si va fino in fondo. Nessuna rinuncia dello Stato a dare una verità definitiva. Diamo giustizia a chi chiede giustizia».

Forza Italia lancia invece l'appello: «L’abrogazione fulminea dello stop alla prescrizione. Lanciamo fin d’ora un appello alla responsabilità a tutte le forze politiche, affinchè abbandonino le logiche di schieramento ed abbiano il coraggio di salvare il nostro ordinamento da un’aggressione demagogica e pericolosa», afferma Enrico Costa, deputato di Fi.

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