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Sindaci in assemblea in Sicilia: "Insopportabile inerzia dei governi"

Domani assemblea straordinaria dei sindaci siciliani. Una iniziativa, in piene tempo di festa, voluta dal presidente di Anci Sicilia, Leoluca Orlando e che avrà come teatro i Cantieri culturali della Zisa, a Palermo. «Nonostante le festività - spiega in una lettera inviata ai primi cittadini - abbiamo ritenuto necessario convocare un’assemblea straordinaria degli enti locali in quanto riteniamo che siano necessari precisi impegni sulle risorse che si intendono destinare ai comuni e agli enti intermedi». Ogni anno, si assiste all’aumento del già elevatissimo numero di comuni in dissesto e pre-dissesto, all’aumento dei comuni a vario titolo commissariati, a sindaci che «gettano la spugna o che non sono messi in condizione di operare con efficacia assistendo inermi, con inescusabile indifferenza da parte dello Stato e della Regione, ad uno spopolamento che rischia, nel giro di pochi anni, di determinare la materiale scomparsa di decine e decine di Comuni».

Dinanzi a difficoltà di questa portata, nel 2019, anzichè assistere ad azioni finalizzate a favorire lo sviluppo economico e a sostenere il sistema infrastrutturale, accusa Orlando, «ci si è trovati, per responsabilità del governo regionale e nazionale a non poter contare su risorse finanziarie previste in bilancio finalizzate al pagamento dei mutui e per realizzare investimenti in favore delle comunità».

Per l’esattezza dei 115 milioni di euro previsti per investimenti, quasi a fine anno, ne sono stati erogati appena 45, mentre degli altri 70 milioni previsti non si ha alcuna notizia. Oltre a questo i comuni con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, già penalizzati dai criteri di riparto delle risorse regionali, hanno subito rispetto al 2018 una decurtazione del 15 per cento delle risorse di parte corrente. A ciò si aggiunga che, anche a seguito di quanto emerso dal giudizio di parificazione della Corte dei Conti, la situazione finanziaria della Regione Siciliana, nonostante le ultime norme approvate in sede nazionale, «non consente - prosegue Orlando - di nutrire alcuna certezza sulle risorse che nel triennio 2020-2021-2022 saranno destinate agli enti locali. Troppe volte lo Stato e la Regione, forti del potere di fare le leggi, hanno approvato, anche in contrasto tra loro, norme propagandistiche e di difficile interpretazione la cui attuazione però è stata demandata ai Comuni. Norme che nel tempo, specialmente al Sud, hanno impoverito gli enti Locali e trasformato i sindaci in esattori, contribuendo così a determinare, attraverso i tributi locali, quel meccanismo recessivo che negli ultimi anni ha fatto sprofondare il valore delle proprietà immobiliare e ha creato ulteriore povertà».

«I sindaci sono abituati, ogni giorno, con le poche risorse finanziarie disponibili a dare risposte concrete e tempestive ai bisogni dei cittadini - conclude il primo cittadino di Palermo -, senza vacanze e senza mai poter scaricare responsabilità su altri (anche quando però effettivamente le responsabilità appartengono ad altri livelli istituzionali), troppo spesso, invece, le altre istituzioni si girano dall’altra parte e presi dall’aria di palazzo affrontano con flemma insopportabile temi che per le autonomie locali sono invece di vitale importanza e per i quali riteniamo anche attraverso l’assemblea richiamare la dovuta attenzione».

All’assemblea straordinaria dei Comuni siciliani di domani, presso i Cantieri culturali della Zisa di Palermo, interverrà anche Padre Antonio Garau, ispiratore del Movimento delle valigie di cartone. «Siamo ben lieti che padre Garau, condividendo lo spirito della nostra iniziativa, abbia chiesto di intervenire all’assemblea dei 390 comuni siciliani», afferma Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia e sindaco di Palermo.

«L'attenzione e la presenza di padre Antonio, come la partecipazione di esponenti delle organizzazioni sindacali, è per noi sindaci e amministratori locali una importante conferma di come in una fase storica così difficile - continua - non vi sia spazio per battaglie di parte e ciascuno debba assumersi senza ulteriore indugio la responsabilità di ciò che sta accadendo nei territori della nostra regione. Per evitare che migliaia di siciliani e tantissimi giovani siano costretti alla fuga e per frenare lo spopolamento, per superare la causa e al tempo l’effetto di tale fuga e cioè l’attuale condizione economica caratterizzata da impoverimento territoriale e gravi carenze infrastrutturali, è necessario puntare su azioni coraggiose. E’ necessario e urgente il coinvolgimento non soltanto delle istituzioni locali, ma anche delle forze economiche e sociali e delle istituzioni a associazioni religiose e laiche».

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