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Segre sotto scorta, Salvini: "Mi è appena arrivato un altro proiettile"

Matteo Salvini

Commenta la scorta a Liliana Segre, ma poi annuncia: "A me è appena arrivato un altro proiettile. Non piango. In un Paese civile non dovremmo rischiare né io né la Segre". Il leader della Lega Matteo Salvini lo ha detto al suo arrivo a Eicma, rispondendo a giornalisti che gli chiedevano se è "più a rischio" lui o la senatrice.

Ieri pomeriggio Liliana Segre ha incontrato nella sua abitazione Salvini che si è presentato con la figlia, ma c'è massimo riserbo sui contenuti del loro colloquio.

"Massimo sostegno e solidarietà a Liliana Segre" ma "è surreale che ci siano minacce di morte di serie A e B, quasi che scrivere su un muro 'Salvini crepa' fosse un passatempo da democratici di sinistra", ha detto ieri Salvini. "Io non minimizzo niente", ha sottolineato.

Secondo Salvini "ogni scorta in Italia, e ci sono 300 scorte, sono 300 sconfitte dello Stato, dal giudice antimafia al parroco, da Liliana Segre a Matteo Salvini. Oggi il sistema di scorte è una sconfitta, perché minacce e odio non dovrebbero esistere". Segre, ha aggiunto il segretario della Lega, "spero viva sotto scorta il minor tempo possibile" perché vivere sotto scorta "non è comodo".

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