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Rifiuti all'Ars, la riforma supera il primo ostacolo: nessun rinvio in Commissione

Governo e maggioranza superano primo «ostacolo d’aula» sulla riforma dei rifiuti. Le opposizioni avevano chiesto il rinvio in commissione, ma la proposta è stata bocciata dall’aula con una votazione per "alzata e seduta": «35 voti contrari e 27 a favore», ha detto il presidente di turno Roberto Di Mauro subito dopo il voto. A chiedere il rinvio in commissione erano stati M5S e Pd.

«Questa riforma è contorta, non risolve i problemi del settore, ci sono norme che sono fuori dal mondo. In commissione fino ad ora ogni volta che abbiamo esposto il nostro punto di vista è stata fatta prevalere la forza dei numeri», aveva detto Anthony Barbagallo, parlamentare regionale del Pd, intervenendo a sostegno della proposta di del capogruppo M5S Francesco Cappello.

Contraria al rinvio, il presidente della commissione Ambiente Giusy Savarino. «Ci siamo confrontati a lungo su questo ddl, oggi abbiamo celebrato la ventinovesima seduta di commissione dedicata a questa riforma. Siamo stati disponibili a confrontarci su tutto, abbiamo lavorato seguendo le indicazioni del Governo nazionale, della Corte dei Conti e dell’Autorità Anticorruzione». L’aula ha dunque iniziato la discussione generale della riforma.

«Questa riforma non è un vangelo, non è immutabile. Pensavo che il lungo esame in commissione fosse bastato a trovare una sintesi. Così non è stato, per questo mi ero permesso di invitare tutti i gruppi parlamentari a un confronto istituzionale che potesse essere preliminare al dibattito d’aula, per abbreviare i tempi», ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, intervenendo in aula nel corso della seduta dedicata all’avvio dell’esame del ddl di riforma del settore dei rifiuti.

«Questo ddl si offre al confronto in aula con tutti i gruppi parlamentari - ha aggiunto Musumeci - tutto quello che c'è da migliorare potrà essere migliorato, non siamo affezionati a nessuna norma in particolare. Ci auguriamo che restino gli otto Ambiti di natura pubblica e la parte che tutela i lavoratori, sia gli operatori che gli amministrativi».

Quanto ai contenuti della riforma, Musumeci ha detto: «C'è da capire se vi è davvero la volontà di realizzare impianti pubblici in Sicilia: vogliamo sottrarre la gestione dei rifiuti al controllo totale da parte dei privati, che devono si poter lavorare, ma sotto il costante controllo della Regione e con un adeguato bilanciamento con strutture pubbliche. Vogliamo tagliare le unghie alla criminalità organizzata che, è stato dimostrato, ha forti interessi nel settore. Questo - ha aggiunto il presidente della Regione - è lo sfondo sul quale si costruisce la nostra riforma»

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