
«Inopportuna». La Corte dei Conti nazionale definisce così la proposta della Regione Siciliana di spalmare in 10 anni il nuovo disavanzo. E spinge così il governo verso una manovra lacrime e sangue che imporrebbe di coprire in 3 anni un buco oggi stimato in 780 milioni. Anche se l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, si dice ancora ottimista sulla possibilità che in extremis sia lo Stato ad autorizzare la rateizzazione.
La proposta della Regione
La strada però si complica dopo il parere che i magistrati contabili romani hanno fornito alla bozza di riforma delle norme di attuazione dello Statuto elaborata dalla commissione paritetica Stato-Regione qualche mese fa. Fra le altre misure previste, c’è proprio quella che autorizzerebbe la rateizzazione del maxi disavanzo.
L’origine del buco
È un passaggio cruciale, che sta tenendo la Regione paralizzata dal punto di vista finanziario. Tutto nasce - come Armao ha denunciato all’Ars - dalla norma nazionale che ha imposto una operazione di «pulizia» dei bilanci cancellando tutti i crediti e i debiti non più esigibili o da saldare. Doveva essere completata nel 2015 dal governo Crocetta perché entro quella data, e solo in quella occasione, lo Stato ha autorizzato una rateizzazione in 30 anni dei disavanzi emersi. E tuttavia, secondo Armao e Musumeci, il governo Crocetta dichiarò meno di quanto accertato: l’accusa dell’attuale giunta, respinta dall’ex assessore Baccei, è che ciò accadde per risparmiare sull’importo delle rate e ottenere liquidità da spendere per alcune emergenze.
L’emergenza
A prescindere dalle responsabilità, fra marzo e agosto di quest’anno la Regione si è accorta che il disavanzo da saldare vale 780 milioni in più del previsto. E in base alle leggi attuali questo buco va coperto in 3 anni: dunque nelle prossime tre Finanziarie il governo dovrebbe trovare 260 milioni all’anno. Per evitare questo colpo da Ko contabile Armao ha scommesso sul pacchetto di norme che la commissione paritetica Stato-Regione sta elaborando. Lì, come detto, verrebbe prevista una nuova rateizzazione grazie al via libera a una nuova procedura di accertamento del disavanzo. In pratica, la Regione ha proposto di rifare la procedura che Crocetta ha compiuto in modo incompleto.
Il no della Corte dei Conti
Ma ora c’è il no dei magistrati contabili, chiamati a formulare un parere obbligatorio anche se non vincolante (come ricorda Armao). Secondo la Corte dei Conti, che richiama una precedente sentenza della Consulta su una richiesta simile di un’altra Regione, la nuova rateizzazione è inopportuna perché spalmare sui prossimi 10 anni la copertura del buco penalizzerebbe le generazioni future. In più per la Corte dei Conti solo lo Stato può prevedere la rateizzazione: rientra fra le sue competenze esclusive.
Lo scenario dei prossimi mesi
Da qui il no alla proposta della Regione. Che però non si arrende. L’assessore Armao precisa che «il parere della Corte dei Conti, per quanto necessario nella fase di approvazione di queste norme, non è vincolante. La commissione paritetica può ancora approvare la rateizzazione». Va detto però che a questo punto la commissione dovrebbe assumere una decisione «politica» superando il parare tecnico dei magistrati contabili. E per di più i tempi si allungano. Con la caduta del primo governo Conte è stata automaticamente sciolta la commissione che ha formulato la prima bozza. Ora va nominata una nuova commissione che deve riprendere in mano la pratica e decidere se andare avanti. In caso positivo servirà comunque anche il via libera del governo nazionale prima della ratifica del Capo dello Stato. E almeno per il primo di questi passaggi sarà necessario un mese.
La spesa paralizzata
È per questo motivo che Armao e Musumeci hanno già annunciato che la Finanziaria e il bilancio della Regione non verranno esaminati prima di marzo. Si andrà a un nuovo esercizio provvisorio durante il quale la Regione potrà spendere col contagocce. E fino alla fine di quest’anno la spesa resterà invece bloccata. Nell’attesa di marzo Armao dovrà predisporre un piano A e un piano B. Il primo prevede tagli per almeno 260 milioni e non a caso agli assessori è già stato chiesto per iscritto di prevedere dove e quanto è possibile tagliare (anche se nessuno ha risposto all’appello). Il rischio è che ogni settore della Regione perda qualcosa di significativo. Il piano B prevede una manovra più leggera, se verrà autorizzata la rateizzazione, con tagli per «appena» 78 milioni all’anno. Il tutto a patto che la Corte dei Conti regionale il 13 dicembre non individui nuovi disavanzi, oltre quelli evidenziati dal governo stesso.
Si vedrà. Intanto ieri in giunta Armao ha dovuto portare un aggiornamento del Def che, in linea con quanto ha fatto lo Stato, prevede una revisione al ribasso del Pil: la riduzione vale poco più dello 0,1% ma si traduce in minori entrate. E anche a questo bisognerà trovare una soluzione nell’elaborazione della manovra. Come dire, piove sul bagnato.

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Persone:
22 Commenti
fedele
02/11/2019 08:57
toglietevi un pò di stipendi e benefit e vitalizzi e pagate il debito
SERPICO
02/11/2019 12:34
CHE CHIEDANO I SOLDI A CUFFARO A LOMBARDO ETC . NORIMBERGA DOCET.
QUANDOFINIRÀQUEST'AGONIA?
03/11/2019 06:01
La Regione Siciliana: un Ente Inutile, gestito come un covo di nababbi, che lucrano su tutto, che costa più della Casa Bianca, con gli 'eletti' di Palazzo d'Orleans i più cari d'Europa, stracarichi di privilegi, che gestisce un potere che non migliora affatto il benessere del Popolo Siciliano. Sembra una situazione da pre-rivoluzione Francese. Ma ci sarà ?
ivan
03/11/2019 09:06
aboliamo l ars con un referendum , è la nostra peggior piaga economico sociale
Piero
02/11/2019 09:02
Inizino a tagliare stipendi privilegi e sprechi , e vedono che non c’è bisogno di mutuo
Thor
02/11/2019 09:32
Mentre la Sicilia affonda ed i nostri ragazzi sono costretti a partire in cerca di lavoro questi affondano nei debiti....e continuano a mantenere una miriade di privilegi con costi insostenibili.....un palazzo che da studi costa più della casa bianca e che non produce niente se non debiti e benessere per chi ci "lavora"...... Vergogna
Antonio
02/11/2019 09:40
... Poi si parla tanto di fare rientrare i giovani che sono andati via!!!.... Ma come fai a pensare di rientrare quando sai che la prima cosa che la tua regione ti chiederà sono i soldi che servono a ripianare i debiti???... Mi sa che rimangono dove sto..... Con enorme dispiacere
Anna M.
02/11/2019 09:45
La Corte dei conti abbia il pugno di forza. Non se ne può più. Bisogna alleggerire la macchina regionale. E cominciare a tagliare sprechi e vizi. E ora di dire basta. Serve un cambiamento di rotta.
Pietro
02/11/2019 12:28
A partire dalle migliaia di inutili campatizzi infilati nelle partecipate, negli uffici regionali e nelle decine di enti assolutamente inutili che i politicastri regionali tengono in vita ai fini di scambio elettorale
Giovanni
02/11/2019 09:46
Regione nei guai? Ma che dite? Nei guai sono i cittadini, che hanno meno servizi e più tasse. Ma Miccichè piange per l'abolizione dei vitalizi. La Sicilia è questa e questa ci dobbiamo tenere.
Pino
02/11/2019 09:46
Ottimo spero che affondi !!!
Tino
02/11/2019 09:55
Che succederà adesso? Nulla, a parte che il Governo nazionale giallo-rosso dirà che quello regionale di centro-destra è incapace mentre quest'ultimo darà la colpa al primo per non voler venire incontro alle richieste palermitane. Sarà, insomma, il solito teatrino dello scaricabarile...tanto chi ne pagherà le conseguenze saremo sempre noi cittadini!
Verismo
02/11/2019 10:04
Tutti i nodi inevitabilmente e lo spero vengono al pettine, mi dispiace per i siciliani che hanno sempre lavorarato ma una regione basato sullo stato assistenziale vedi ( regionali, pip, forestali ecc.) assunti in maniera scellerata senza criteri di economia elementare prima o.poi la macchina si schiantava.
Francesco maranzano
02/11/2019 10:21
Incompetenti alla massima potenza
gianfranco
03/11/2019 06:25
direi "disonesti", invece...
Francesco
02/11/2019 12:14
Chiudendo L'ARS, prenderebbero 650 milioni in 3 anni, più qualche forestale con il doppio lavoro ed il debito è saldato. Per quello che riescono a fare l'ARS e la Presidenza potrebbero chiuderle e non se ne accorgerebbe nessuno ! Che l'on. Armao fosse così inadeguato è stata una sorpresa,peraltro amplificata dal fatto di dare la colpa a chi li ha preceduti . Capisco benissimo i Nordisti che ci vogliono buttare nelle acque territoriali libiche.
filippo
02/11/2019 14:50
Qualcuno dovrebbe proporre un referendum per abolire l'autonomia regionale siciliana!
SICILIANO
02/11/2019 16:08
CARI SICILIANI, QUESTI POLITICI CHE VI HANNO AMMINISTRATO LI AVETE VOTATI VOI...QUINDI ADESSO DOVETE PAGARE..punto e basta...
nike
02/11/2019 18:28
soprattutto togliere l'autonomia alla regione mandare a casa a lavorare micciche' e commissariare la regione sicilia per negligenza re incapacità speriamo che questo commento venga postato
gianfranco
03/11/2019 06:26
Poichè lavoro non ce n'è, Miccichè vada a zappare, se è capace!
Girgio
02/11/2019 20:04
L’importante è salvare i vitalizi.
Michelangelo
03/11/2019 08:03
Volete la rateizzazione? Allora cominciate a tagliare i vitalizi! Che ne dice Presidente Miccichè?
vito
03/11/2019 08:54
Cominciate a togliere sprechi e privilegi; il parlamento siciliano ci costa quasi il triplo di quello nazionale spagnolo, IL Sig. Musumeci continua nella politica degli sprechi ripristinando l'ufficio stampa che Crocetta aveva eliminato. Dove era la corte dei conti regionale quando sono stati assunti migliaia di parassiti alla regione e in tutti gli enti regionali con il voto di scambio e senza nessuna copertura finanziaria?. Una sola cosa si deve fare chiudere l'ars e mandare tutti a casa.
Giovanni
03/11/2019 09:23
Vi ricordate del Ex Dirigente che si occupava di andare a scovare i gradi evasori in Sicilia, ebbene lui ha scoperto chi erano, ha portato Nomi e Cognomi a conosceza all'assemblea Regionale, 15 giorni dopo, se non mi sbaglio era in carica il Governo Crocetta l'hanno destituito......
vito
03/11/2019 11:31
notizia fasulla, dai nome e cognome del dirigente e poi vediamo se è vero.
nino chi !
03/11/2019 11:28
Pagheranno i soliti noti con l'aumento dell'addizionale Irpef regionale , soldi sicuri e garantiti , perche prelevati direttamente dalla fonte stessa , infatti il problema per i furbetti politici al potere non esiste !!!
simone parmigiano
03/11/2019 11:59
bisognerebbe fare pagare quelli che non pagano mai. la sicilia è un paradiso fiscale. secondo alcune statistiche non viene pagato il 66 % delle tasse. purtroppo e' una cosa da terzo mondo, ma nessuno ha voglia e coraggio di riportare la cosa ad un livello di normalità accettabile.
Anna M.
03/11/2019 12:06
Ma chi ci governa è possibile che non sia capace di tenere i conti sotto controllo? Negli ultimi anni si sono uccisi molti imprenditori per colpa della crisi. Perché non potevano più far fronte ai debiti. Troppe tasse uccidono. I Governi che fanno debiti che, pagano sempre i cittadini, i nostri governanti non pagano mai e continuano sempre a vessare i cittadini. Non se ne può più. Basta!
cmely
04/11/2019 11:56
Abolizione immediata dello Statuto speciale per la Sicilia: troppa autonomia fa male e crea queste inconcepibili disuguaglianze tra i cittadini che non arrivano a fine mese e una classe politica che manda i conti in rosso. ma non tocca un centesimo del proprio e non vuole rinunciare ai suoi assurdi e del tutto ingiustificati privilegi ...