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Quota 100 in vigore fino al 2021, l'Italia all'Ue: sulle pensioni dannoso cambiare

Roberto Gualtieri all'Economia

Quota 100 non cambia. La conferma arriva anche oggi con la lettera del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri al vicepresidente della commissione Ue Valdis Dombrovskis e al commissario agli affari Economici Pierre Moscovici in risposta alla richiesta di chiarimenti sulla manovra.

"Quota 100 rimarrà in vigore fino al 2021, come originariamente stabilito. Anche se questa politica comporta dei costi, non altera i pilastri chiave del nostro sistema pensionistico, come un'alta età pensionabile obbligatoria e una graduale transizione al sistema contributivo".

E ancora: "Crediamo - continua - che cambiamenti frequenti nelle regole per la pensione anticipata potrebbero essere dannosi e sottolineiamo che il numero di domande per quota 100 è significativamente inferiore alle stime iniziali".

Luigi Di Maio invece risponde alle pressioni che arrivano da Italia Viva. "Il Parlamento è sovrano e deciderà cosa fare sulla legge di bilancio". Secondo il leader M5s "se Italia viva si sta riferendo a 'quota 100' su quello non ci sono i voti in Parlamento e non c'è margine di alcun tipo".

Parlando della posizione di Italia viva, il ministro ha spiegato che "un cittadino che ci ascolta vede uno Stato che l'anno scorso gli ha fatto una legge per andare in pensione poi c'è qualcuno che un anno dopo la vuole abolire. Questa è schizofrenia normativa". "Quota 100 - ha proseguito - serviva a superare la legge Fornero. Se Italia viva e Renzi sono nostalgici di Elsa Fornero lo devono dire pubblicamente ma in ogni caso lo possono dire ma non avranno i voti in Parlamento per abolire 'quota 100'. Ci sono tanti cittadini, padri e madri di famiglia, che vogliono andare in pensione e hanno un'opportunità. Ricordo che prevede il divieto di cumulo e questo libera posti per i giovani".

A proposito di pensioni, sono 373.338 quelle liquidate dall'Inps con decorrenza nei primi 9 mesi del 2019 con un crollo delle uscite per vecchiaia (63.926 a fronte delle 141.861 dell'intero 2018) dovuto all'innalzamento di cinque mesi nell'anno legato all'aumento dell'aspettativa di vita. Questo aumento insieme all'adeguamento nel 2018 delle età delle donne a quella degli uomini per l'accesso alla pensione e probabilmente anche l'introduzione di Quota 100 ha fatto sì che crescessero invece in percentuale le pensioni anticipate (148.732 a fronte delle 151.881 dell'intero 2018).

L'Inps segnala che oltre a 63.926 pensioni liquidate con l'età di vecchiaia (-26,3% rispetto allo stesso periodo del 2018) sono state liquidate 148.732 pensioni anticipate (quindi con 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini e 41 e 10 mesi se donne oltre a tre mesi di finestra mobile così come previsto dal Decretone) sono state liquidate 29.574 pensioni di invalidità e 131.106 pensioni ai superstiti.
L'importo medio delle prestazioni è di 1.384 euro per i lavoratori dipendenti (ma varia molto dai 2.081 delle  pensioni anticipate ai 747 euro per le invalidità passando per i 1.158 per le pensioni di vecchiaia) e di 676 euro per i coltivatori diretti (1.472 euro nel caso di pensioni erogate grazie all'anzianità contributiva). Per gli artigiani la prestazione media è di 1.049 euro, per i commercianti di 1.090 euro mentre per i parasubordinati è in media di 244 euro al mese.
Nel complesso delle gestioni l'importo medio mensile delle prestazioni erogate è di 1.168 euro che tiene conto dei 738 euro medi delle pensioni di vecchiaia, dei 1.861 delle pensioni anticipate, dei 723 delle invalidità e dei 691 delle pensioni ai superstiti.

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