Il ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, torna sulla questione del crocifisso in aula, dopo le dichiarazioni in cui ha sottolineato la laicità della scuola. «Io sono sgomento di fronte al vespaio mediatico di polemiche su questa questione. Non è all’ordine del giorno, né mio né del governo», ha detto alla trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, commentando la levata di scudi di fronte all’ipotesi di togliere il crocifisso dalle aule scolastiche.
«Non è assolutamente una priorità - ha affermato il ministro - non è lontanamente tra le cose che io mi sono immaginato di considerare. A una domanda insistente e precisa mi sono limitato a dire che io credo in una scuola laica e mi sarebbe piaciuto vedere la costituzione e gli obiettivi dello sviluppo sostenibile sulle pareti. Invece di parlare del fatto che il ministero lavora per l’edilizia scolastica e per garantire la continuità didattica - ha concluso Fioramonti - si discute del crocifisso. Mi sembra davvero un segnale che questo paese ha bisogno di una ventata di novità e di un salto di maturità».
Sulla questione è intervenuto anche l'arcivescovo di Monreale, Michele Pennisi, che ha contestato la posizione del ministro Fioramonti, commentando l'ipotesi di togliere il crocifisso dalle aule come un aiuto a Matteo Salvini. La Lega, secondo Pennisi, «utilizzerebbe la vicenda per la sua battaglia contro il governo che oltre ad aumentare le tasse urterebbe la sensibilità di gran parte degli Italiani».
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