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Conte bis, tre i siciliani: al Lavoro la Catalfo, "madre" del reddito di cittadinanza

Nunzia Catalfo

Sono tre i ministri siciliani nel governo Conte bis. La grillina Nunzia Catalfo al ministero del Lavoro, prima firmataria della proposta di legge sul reddito di cittadinanza nel 2013 e sul salario minimo nella scorsa legislatura. Nata a Catania nel 1967, da sempre è stata attenta ai temi sociali. Orientatore e selezionatore del personale, per quasi 30 anni si è occupata di formazione, dispersione scolastica e aiuto all’inserimento in collaborazione con i centri per l’impiego e i servizi per l’impiego in generale.

Dal 2008 è attivista del Movimento 5 Stelle «per portare avanti una nuova visione del mercato del lavoro più aderente alle esigenze di imprese e cittadini», come scrive nel suo profilo sul blog delle stelle. Nel 2013 viene eletta al Senato della Repubblica e nel giugno dello stesso anno deposita la proposta di legge sul reddito di cittadinanza. A gennaio di quest’anno scriveva: «Per quasi 6 anni mi sono battuta in prima persona per il reddito. Oggi insieme a tutto il Movimento 5 Stelle vinciamo questa battaglia, introducendo una misura che dà dignità alle famiglie italiane e che investe sul lavoro, sulle politiche attive e sulla formazione. Il Decreto approvato dal Consiglio dei ministri ricalca quanto di buono ho inserito nel disegno di legge depositato in Senato nel 2013 a mia prima firma, dando inoltre il via al ricambio generazionale». Catalfo ritiene che un buona riforma del lavoro si debba basare «sul giusto equilibrio di flessibilità e sicurezza».

Alfonso Bonafede, tra i più vicini a Luigi Di Maio, resta alla guida del ministero della Giustizia dove è stato nei 15 mesi di governo giallo-verde con Giuseppe Conte premier. Obiettivo proseguire sulla strada delle riforme già avviate e sbloccare quelle rimaste in stand by. Bonafede, 43 anni, è un avvocato civilista nato a Mazara del Vallo (Trapani) dove ha vissuto fino al 1995, poi si è trasferito a Firenze e qui si è laureato in Giurisprudenza. Nel 2006 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la stessa facoltà e ha aperto uno studio legale.

E’ tra i 5 stelle della prima ora: nel 2006 è entrato a far parte del gruppo degli 'Amici di Beppe Grillò del meet up di Firenze. Nel 2009 è stato candidato sindaco del capoluogo toscano per M5s, ottenendo solo l’1.82% mentre nel voto online per la scelta dei candidati alle politiche del 2013 sulla piattaforma Rousseau era risultato il primo dei prescelti con 227 preferenze. Quindi, è stato eletto alla Camera. Nella scorsa legislatura è stato vicepresidente della commissione Giustizia della Camera.

Nel 2016 ha fatto parte del gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dal Movimento 5 Stelle e nello stesso anno, assieme al collega Riccardo Fraccaro, ha dato anche un 'supportò al Campidoglio guidato dalla sindaca Virginia Raggi.

Giuseppe Provenzano, detto Peppe, è nato a San Cataldo (Caltanissetta) il 23 luglio del 1982. Laureato e dottorato alla Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, è vice direttore della Svimez. Si occupa di Mezzogiorno, e in particolare di politiche di coesione. Ha scritto su Le Ragioni del Socialismo, l’Unità, Il Riformista e HuffPost. E’ membro del Comitato di redazione della Rivista economica del Mezzogiorno. Con Luca Bianchi ha pubblicato "Ma il cielo è sempre più su? L'emigrazione meridionale ai tempi di Termini Imerese. Proposte per il riscatto di una generazione sotto sequestro" (Castelvecchi 2010). Il suo ultimo libro è "La sinistra e la scintilla. Idee per un riscatto" (Donzelli 2018). E' stato capo della segreteria dell’assessore per l’Economia della Regione Siciliana (2012- 2014) nella giunta Crocetta e consulente del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando (2013-2014). In seguito alle primarie del 2019, entra a far parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico. Dal giugno 2019 è membro della Segreteria Nazionale come responsabile delle politiche del lavoro.

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