Il decreto sicurezza bis, che scadrà a metà agosto, arriverà in Aula al Senato lunedì e sul provvedimento sarà posta dal governo la questione di fiducia. A Palazzo Madama la maggioranza può contare sulla carta su 167 voti, inclusi due senatori del gruppo Misto, su un totale di 321 senatori, contando anche i sei senatori a vita. La maggioranza dunque assoluta è pari a 161 sì.
M5S, il gruppo più numeroso, ha 107 voti, ai quali però potrebbero venire a mancare, oltre a quello di Elena Fattori (che ha già annunciato di non votare la fiducia), il voto di altri senatori (Mattia Mantero, Virginia La Mura, Alberto Airola, Lelio Ciampolillo). Si scenderebbe quindi a 102 pentastellati, ancora meno in caso di assenze. L’altro partner di governo, la Lega, portabandiera con il leader Matteo Salvini del dl sicurezza bis, ha 58 senatori, ma potrebbe scendere a 57 perché Umberto Bossi non è detto che venga a votare per motivi di salute.
A questi potrebbero aggiungersi il voto favorevole alla fiducia dell’ex M5S Maurizio Buccarella e quello di tre senatori della Südtiroler Volkspartei (Svp) e uno dell’Union Valdotaine. Con l’apporto di questi quattro la fiducia potrebbe contare alla fine, sottraendo i «dissidenti» 5S, su 166 voti.
All’opposizione ci sono 51 senatori del Pd, che voteranno compattamente contro come i 4 del gruppo Misto-Leu, a cui si aggiunge l’ex 5S Paola Nugnes, la senatrice Emma Bonino di +Europa, il senatore del Psi Riccardo Nencini e gli ex M5S Gregorio De Falco e Saverio De Bonis, oltre altri due del gruppo delle Autonomie. Forza Italia può contare su 61 senatori, esclusa la presidente Elisabetta Casellati che per prassi non vota, mentre Fratelli d’Italia su 18 voti. Le opposizioni dunque, al netto
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