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Senato, il seggio vacante della Sicilia ai Cinquestelle

Risolto il caso del seggio "fantasma" del Senato. Il gruppo del Movimento 5 stelle ha un rappresentante e passa da 106 a 107. Il seggio vacante nella Regione Sicilia è stato assegnato a Emma Pavanelli, prima dei non eletti alle politiche del 2018 in Umbria. Protestano le opposizioni, da Liberi e Uguali a Fratelli d’Italia, da Forza Italia al Partito democratico, che per ore ha occupato per protesta l’emiciclo di Palazzo Madama giudicando incostituzionale il documento presentato dalla Giunta per le elezioni, passato alla fine di una giornata convulsa con 150 sì, 121 no e 4 astenuti. La decisione dell’Aula sarà ora trasmessa «per conoscenza» dal presidente Casellati alla Corte costituzionale. Una decisione frutto di un accordo tra i gruppi che hanno accolto all’unanimità la proposta del dem Andrea Marcucci.

Il caso era scattato subito dopo il voto del 4 marzo dello scorso anno. In Sicilia tutti i candidati del Movimento erano risultati eletti, tanto nel proporzionale quanto nei collegi uninominali, e una candidata del proporzionale, Nunzia Catalfo, era stata eletta anche nell’uninominale. Il seggio rimanente non era stato dunque assegnato. Oggi la soluzione, che ha scatenato polemiche.
Per il Partito democratico si è scritta «una delle pagine più buie della storia Repubblicana» e il documento della Giunta «è un atto eversivo, di regime» perchè, ha affermato il vice presidente del gruppo dem, Dario Stefano, l’articolo 57 della Costituzione «è chiaro: il Senato è eletto su base regionale» e la legge elettorale «non prevede lo 'slittamentò da una regione all’altra, da una circoscrizione all’altra dei seggi».

per Pietro Grasso (Leu) «la pretesa del Movimento di avere un senatore in più 'pescandò dall’Umbria è fuori da ogni logica». Per l’ex presidente del Senato sarebbe stato meglio «non assegnare il seggio per l’intera legislatura, senza rischiare alcun vulnus perchè il Senato può deliberare validamente anche con numeri inferiori al plenum dei 315 come avvenuto fino ad oggi». Forza Italia ha votato contro «per difendere la libertà, la democrazia e la Costituzione», e con Maurizio Gasparri (che è anche presidente della Giunta per le elezioni) ha criticato la maggioranza: «Capisco i vincoli di maggioranza ma quando questo fa strame della Costituzione le cose non vanno bene», ha sostenuto.

Soddisfazione nel Movimento 5 stelle, che respinge le critiche e invita a porre fine «a polemiche pretestuose». «Nella legge elettorale in vigore esiste una norma di chiusura finalizzata a evitare che un seggio del Senato rimanga vacante per qualsiasi causa. Esiste e per questo deve essere applicata», ha spiegato Alessandra Riccardi. «Il principio del rispetto della volontà popolare è supremo, non può subire alcuna compressione e trova la sua massima espressione nelle elezioni politiche. Nell’ultima tornata nazionale il popolo sovrano si è pronunciato in maniera incontrovertibile a favore del Movimento 5 Stelle».

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