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Pd, contro le divisioni nasce in Sicilia l'area "dei territori"

Palazzo dei Normanni

"Siamo qui per annunciare, dopo una lunga discussione, la nuova area culturale all’interno del Pd, uno spazio per i milianti, per i sindaci, gli amministratori che superi la lunga guerra di posizioni all’interno del partito. Vogliamo parlare dei temi e delle proposte. Ci riconosciamo nel segretario nazionale Nicola Zingaretti. Costruiamo uno spazio delle idee che mettiamo a disposizione dei militanti del Pd partendo dal territori".

Lo ha annunciato, durante una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, a Palermo, il deputato regionale Giuseppe Arancio, che insieme ai deputati regionali Michele Catanzaro, Nello Dipasquale e Baldo Gucciardi, ha presentato un nuovo progetto politico all’interno del Partito democratico siciliano, definito "Il Pd dei territori".

"Renzi è una enorme risorsa per il Pd e per l’Italia ed è sbgaliato, in un momento del genere, con un Governo nazionale che sta facendo danni, dividersi - ha dichiarato Michele Catanzaro -. Il Pd deve diventare il partito della democrazia dei nostri cittadini. E’ questa la nostra mission. Questo gruppo non ha generali e colonnelli, siamo deputati e siamo uniti nelle idee e vogliamo essere interlocutori verso i sindaci che sono smarriti dall’azione di questo Pd".

"Non ci occupiamo delle beghe interne e correntizie del partito ma che ci occupiamo dei problemi - ha proseguito Catanzaro -. Riteniamo che ognuno, con le proprie esperienze, possa andare oltre le logiche litigiose e vogliamo lavorare per la nostra terra. La Sicilia è stata dimenticata. Ci sono argomenti, come il regionalismo differenziato, che dobbiamo mettere al centro, come Regione, nel dibattito. Non rinnego il mio essere renziano. Rivolgo un saluto e un abbraccio a Davide Faraone. Dobbiamo recuperare la sua autosospensione. Il Pd è l’unica alternativa alla deriva di questo governo e serve l’aiuto di tutti".

"Crediamo molto in questa iniziativa, ci lavoriamo da tempo, e non è contro il partito o contro qualcuno - ha sottolineato Nello Dipasquale -. Non nasciamo oggi, ma è un percorso che abbiamo iniziato da tempo perchè siamo contro le logiche delle componenti nazionali. Io ho votato per Davide Faraone e per Nicola Zingaretti per superare le logiche correntizie perchè volevamo una soluzione migliore per il partito. Non siamo una corrente. E’ uno spazio politico e riteniamo che oggi l’unico spazio che ci possa essere è quello della politica e dei territori". "Dobbiamo creare regole vere e democratiche non inquinando con le logiche correntizie un partito che non è morto - ha aggiunto Dipasquale -. Il Pd è il secondo partito in Italia secondo i sondaggi. Altri che governano stanno scomparendo. Dobbiamo riempiere il partito di contenuti".

"C'è un problema di alleanze - ha sottolineato Dipasquale - e poichè non possiamo governare da soli scioglieremo il problema delle alleanze nelle sedi opportune ma sappiamo che siamo alternativi a chi governa a livello nazionale. E siamo opposizione a Palermo, e quando ci sarà da fare alleanze vedremo chi si avvicinerà di più alle nostre idee. Non sappiamo ancora quando si voterà e quindi prevedere oggi delle possibili alleanze è assolutamente superfluo".

"Oggi - ha proseguito Dipasquale - abbiamo l’esigenza di costruire e ramificare bene il partito in Sicilia. Le logiche nazionali ci interessano poco. Ci riconosciamo nel segretario nazionale e negli organismi di partito, compreso il commissario Losacco, che sarà chiamato in Sicilia a far ripartire il tesseramento che dovrà essere trasparente senza logiche correntizie ma vero e a nessuno deve essere permesso di fare il 'furbetto delle tesserè. Noi siamo rappresentenza dei territori, rappresentiamo province piccole della Sicilia, ma con un forte legame, e vogliamo mettere al centro le politiche per la nostra Isola. E’ la casa dei progressisti e dei moderati. Non rinneghiamo il nostro patrimonio ideologico rispetto al qualunquismo ed al nulla che c'è. Nei territori si sente la ricerca dei riferimenti ideologici e per questo vogliamo rillacciarci ai sentimenti del territorio".

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