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Stoppata la procedura d'infrazione, Conte: "Tutelati gli interessi degli italiani"

Giuseppe Conte

Il rischio, scampato, della procedura d'infrazione potrebbe riportare il sereno nel governo. Soddisfatto il premier Giuseppe Conte. Sulla trattativa "rispetto a dicembre del 2018, stavolta il negoziato è avvenuto su basi diverse. Non si trattava di convincere la Commissione sull'efficacia e sulla sostenibilità della nostra manovra - spiega in una intervista al Corriere della Sera -. Bisognava far capire che maggiori entrate e risparmi di spesa prefiguravano dati contabili diversi da quelli da loro elaborati. E alla fine siamo riusciti a far prevalere i nostri dati".

Conte è "soddisfatto del risultato, perché abbiamo tutelato l'interesse degli italiani". Per il premier "numeri alla mano, non c'erano i presupposti per aprire la procedura. È vero, è stato difficile. Ma abbiamo certificato ottimi risultati su entrate fiscali, lotta all'evasione e risparmi di spesa".

Il presidente del Consiglio respinge l'idea che l'Italia esca ridimensionata dalle nomine europee: "Bisogna essere realisti. Non siamo partiti avvantaggiati, perché non avevamo la sponda delle tradizionali famiglie politiche - commenta -. Mi sento di dire che l'Italia ha giocato al meglio le carte a disposizione". Per Conte "otterremo un portafoglio economico di peso, ragionevolmente abbinato alla vicepresidenza della Commissione. Se fosse un commissario alla Concorrenza, significherebbe poter svolgere un ruolo strategico".

Secondo il premier inoltre, Christine Lagarde, la nuova presidente della Bce, "ha espresso una visione di politica monetaria assimilabile a quella di Mario Draghi. In più, con la presidenza francese possiamo aspirare a entrare nel board della Bce".

Venendo alla Legge di Bilancio, Conte spiega che "a Palazzo Chigi partirà nei prossimi giorni un tavolo di lavoro dedicato alla riforma fiscale che costituirà una delle priorità della prossima manovra. Ragionare ora sui dettagli e sui numeri complessivi è assolutamente prematuro. Posso solo dire che vogliamo farla bene. Efficace e incisiva. E ovviamente sostenibile sul piano finanziario".

Per le crisi industriali di Alitalia, ex Ilva, caso Autostrade e Atlantia, "insieme ai ministri competenti cercheremo di raggiungere soluzioni condivise ed efficaci". Sul caso Sea Watch "come uomo di diritto, rispetto il ruolo del magistrato, anche se ritengo che i provvedimenti di un magistrato possano essere criticati e, se ritenuti ingiusti, impugnati. Rimane un dato che mi ha lasciato fortemente perplesso: il comportamento di chi fa un uso politico strumentale di vicende che coinvolgono vite umane, e ritiene che tra tanti porti del Mediterraneo, l' unico sicuro debba essere un porto italiano. Fino al punto di stazionare per oltre due settimane, e arrivare a forzare l' ingresso in un nostro porto".

Per affrontare invece il "problema di migrazione illegale" sul confine con la Slovenia, "sicuramente nei prossimi giorni mi coordinerò col ministro Salvini per trovare trovare soluzioni compatibili con le regole europee". E sulla prospettiva, ora apparentemente, tramontata, che Salvini chieda di sostituirlo a Palazzo Chigi, risponde diplomatico: "È ministro dell'Interno e leader di un partito: sono compiti e responsabilità già di per sé molto gravose e assorbenti". (ANSA).

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