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Votazione lampo all'Ars: rinviate le elezioni nelle ex Province

Palazzo dei Normanni

Un blitz messo in atto da sei deputati della maggioranza. Il centrodestra che si spacca e va subito in tilt. E' così che l'Ars ha approvato con una votazione lampo (e segreta) il rinvio delle elezioni nelle ex Province.

Dunque anche le elezioni di secondo livello, quelle fatte attraverso la consultazione dei soli consiglieri comunali, non si terranno a fine giugno come previsto da mesi. Si terranno invece ad aprile del 2020.

A presentare l'emendamento sono stati Eleonora Lo Curto (Udc), Antonio Catalfamo (Fratelli d'Italia), Carmelo Pullara (Mpa), Vincenzo Figuccia (Udc), Nicola D'Agostino (Sicilia Futura) e Danilo Lo Giudice (Misto). L'emendamento è poi stato approvato con voto segreto da 24 deputati: dunque la maggioranza non ha votato compattamente considerando anche che Pd e grillini si sono astenuti e ci sono stati 9 voti contrari.

Il Pd legge un preciso significato politico dietro il voto: "Dopo una campagna elettorale  per le Europee passata a promettere a sindaci e consiglieri un ruolo negli organismi di Liberi Consorzi e Città Metropolitane, ecco che il centrodestra getta la maschera ed al primo voto rinvia le elezioni di un anno" è il commento del capogruppo Giuseppe Lupo e del parlamentare Antonello Cracolici. “Oltretutto - aggiungono Lupo e Cracolici, componenti della commissione Affari Istituzionali - la norma è stata approvata con un emendamento presentato direttamente in aula ed agganciato al disegno di legge sulla Pesca senza il preventivo esame della Commissione".

Il voto porta in evidenza un fronte trasversale che contesta le ultime scelte sulle ex Province (Liberi Consorzi e Città Metropolitane). "Nelle scorse settimane - afferma Figuccia - insieme al collega Danilo Lo Giudice e ad un centinaio di sindaci, abbiamo fatto una marcia che si è conclusa davanti la presidenza della Regione per chiedere la calendarizzazione di un ordine del giorno che garantisse un impegno da parte del governo regionale a chiedere le risorse aggiuntive per salvare le province. Di fatto, i 150 milioni di euro accordati dallo Stato, sono un primo passo ma chiediamo che vengano concesse per intero le somme. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto il rinvio delle elezioni di secondo livello che adesso non avrebbero giovato a nessuno considerato che al momento, si tratta di enti assolutamente inutili".

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