Da una parte redige un documento di 78 pagine che boccia la Tav, in cui si parla di perdite per 7 miliardi dovute alla Torino-Lione. Dall’altra con la sua società, la Trt, collabora alla stesura di un altro documento di 116 pagine per Bruxelles, che invece promuove l’opera per posti di lavoro, tempi di percorrenza e benefici per il territorio a livello economico.
Al centro del caso c'è Marco Ponti, presidente della società che ha redatto l'analisi costi-benefici per conto del ministero dei Trasporti e su cui si è basato il giudizio negativo del ministro Danilo Toninelli.
Secondo uno studio della Commissione europea, infatti, rivelato dal Tg de La7, la Tav va fatta calcolando i vantaggi del corridoio Mediterraneo di cui fa appunto parte la Torino-Lione. Secondo quanto riporta il tg diretto da Enrico Mentana, il documento dell'Ue ha ottenuto anche il via libera della società di Marco Ponti, che ha messo a punto l'analisi costi-benefici per il governo dando parere negativo sull'opera.
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Con il corridoio Mediterraneo, che va da Gibilterra a Budapest, lo studio stima che al 2030 si potrà ottenere un risparmio di tempo del 30% per i passeggeri e del 44% per le merci. Inoltre, nei prossimi dieci anni per ogni miliardo investito nel cantiere verrebbero creati 15mila posti di lavoro, senza considerare l'indotto sul territorio.
Fonti Mit, intanto fanno presente che "lo studio riservato sul Corridoio Mediterraneo, commissionato dalla Ue e rivelato da La7, ha visto una partecipazione solo marginale della società 'Trt trasporti e territorio', presieduta dal professor Marco Ponti".
Inoltre, aggiungono le stesse fonti, "va precisato che si tratta di una analisi riconducibile a quelle di valore aggiunto, fondata sul moltiplicatore keynesiano, metodo che non ha nulla a che fare con la analisi costi benefici effettuata sulla tratta Torino-Lione".
Lo stesso Ponti a Mattino 5 ha commentato: «Quella non è una analisi costi benefici, ma sull’impatto, che si basa su analisi di valore aggiunto, che nulla hanno a che fare con la analisi costi-benefici. Non ci sono i costi in quella analisi lì. Non misura i costi, ma il traffico, l’occupazione e l’impatto sulle imprese, la analisi di impatto si occupa di ipotesi di valore aggiunto».
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