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Caos Finanziaria, Musumeci convoca la giunta: caccia all'intesa in extremis

Musumeci ha convocato gli assessori per una giunta straordinaria che ha all’ordine del giorno solo tre parole: “Comunicazioni del presidente”.

E’ il segnale che Palazzo d’Orleans non è rimasto indifferente dopo la giornata catastrofica di ieri all’Ars, che ha visto il governo cadere tre volte sotto il fuoco dei franchi tiratori. Un Ko che ha costretto a bloccare l’approvazione della Finanziaria proprio sul traguardo.

Sa, il presidente, che perfino fra i suoi assessori c’è chi adesso dissente dalla linea tenuta dalla giunta. Il forzista Marco Falcone non intende votare una Finanziaria fatta solo di tagli ai principali settori e per questo propone una manovra azzardata: trattenere 280 milioni di introiti fiscali che invece la Regione dovrebbe versare allo Stato e ridare così ossigeno ai principali settori, dal trasporto pubblico ai precari passando per forestali e consorzi di bonifica, teatri e welfare.

E’ una mossa a fortissimo rischio di impugnativa e che per questo l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, non vuole firmare. Ma in giunta va registrato anche il dissenso dell’assessore alle Attività Produttive, Mimmo Turano, che ieri, dopo la disfatta in aula, ha suggerito di abbandonare l’idea di varare adesso la Finanziaria ricorrendo all’esercizio provvisorio che permetterebbe almeno di sbloccare la spesa.

Su tutto questo Musumeci deve ritrovare l’intesa, prima con i suoi assessori e poi con i deputati della sua stessa maggioranza che ieri gli hanno votato contro sulle norme più importanti. Segnale che il centrodestra non è disposto a votare una impopolare manovra alla vigilia delle Europee.

In particolare è caduta quella che viene definita il cardine della manovra. Prevedeva la possibilità di rateizzare la prima parte del maxi disavanzo individuato dalla Corte dei Conti in 30 anni. Senza questa norma la Finanziaria non potrebbe più essere approvata e ora Armao deve trovare entro oggi pomeriggio il modo per recuperarla senza violare il regolamento dell’Ars.

Ma nel frattempo le opposizioni vanno all’attacco. Il Pd chiede di votare subito l’esercizio provvisorio e sbloccare la spesa fino ad aprile. I grillini ritengono che Musumeci sia stato tradito dalla sua maggioranza e gli offrono un patto: scarichi Forza Italia e dia vita a un governo tecnico con loro per varare le riforme.

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