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Primarie Pd in Sicilia, Faraone: "In lista donne e under 18". Piccione: "No a un partito contenitore"

Davide Faraone e Teresa Piccione

Ancora una settimana e poi il Pd avrà il nuovo segretario regionale in Sicilia. A uno tra Davide Faraone e Teresa Piccione sarà affidato il compito, da parte degli iscritti, di "cambiare" volto del partito nell'Isola.

I due pretendenti sono impegnanti nell'ultima settimana di campagna elettorale tra proclami ed incontri.

Davide Faraone porta avanti l'idea del cambiamento e lo fa confermando che il Pd, in Sicilia, aprirà "porte e finestre alla società civile" e annunciando che saranno tre le liste che lo sosterranno.

"Tre squadre che scenderanno in campo per la Sicilia già dai gazebo e che - continua Faraone - hanno storie nuove, facce nuove. Tante donne, perché puntiamo ad organismi dirigenti paritari. Potrà succedere che ci saranno più donne che uomini, mai il contrario. Ci saranno tanti under 18, una generazione che abbiamo l’obbligo di chiamare a raccolta per costruire politiche orientate a chi abiterà il futuro".

Teresa Piccione, altra candidata alla segreteria regionale del Pd, intende il suo cambiamento come una ricostruzione partendo dalla propria identità.

"Considero quello attuale - dichiara la Piccione -  un Congresso rifondativo del Partito democratico, in cui si confrontano due modelli. Quello da noi sostenuto, del partito-comunità che trae linfa dalle culture fondative del Pd: socialista, ambientalista, cattolica democratica. E quello di Renzi e Faraone: del “partito –contenitore, che mette insieme tutte le forze di opposizione a Lega e 5Stelle”, in una miscela indistinta".

"E forse - continua - anche un confronto tra chi, come me, comunque vada il congresso, intende restare nel Pd, per ricostruirlo, e chi pensa ad un altro progetto. Credo che occorra invece rivendicare la propria identità e ricostruire il campo del centrosinistra, di cui il Pd può essere punto di riferimento".

Un attacco al "cambiamento" inteso da Faraone ma, allo stesso tempo, un atto d'amore verso il partito che la Piccione dichiara di non rinnegare mai in futuro.

"Il 2019 sarà anno di duro lavoro, per ricostruire il tessuto connettivo dei circoli sui territori, per aprire un tempo nuovo di ascolto e condivisone, rilanciare la proposta politica insieme agli alleati e portare avanti con forza - conclude - l’opposizione al governo regionale della Sicilia - immobile e inconcludente - e al governo nazionale - pericoloso e nocivo per tutti gli italiani - per lavorare allo sviluppo della nostra terra".

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