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Primarie del Pd, Minniti si ritira dalla corsa alla segreteria nazionale: "Per salvare il partito"

Marco Minniti annuncia il ritiro della sua candidatura a segretario del Pd, «per salvare il partito», spiega l'ex ministro, che si augura quindi che dalle primarie esca «una leadership forte».

«Quando ho dato la mia disponibilità alla candidatura - afferma Minniti ad alcuni quotidiani nazionali - sulla base dell’appello di tanti sindaci e di molti militanti che mi hanno incoraggiato e che io ringrazio moltissimo, quella scelta poggiava su due obiettivi: unire il più possibile il nostro partito e rafforzarlo per costruire un’alternativa al governo nazionalpopulista».

Già ieri si parlava di un possibile ritiro di Minniti dalla corsa alla segreteria nazionale del Pd. Nel pomeriggio infatti un falso lancio Ansa ne annunciava il passo indietro. La notizia poi era stata scongiurata da ambienti interni al partito.

Secondo quanti riferiscono fonti "renziane", Minniti avrebbe chiesto ai parlamentari della corrente la garanzia scritta che non lasceranno il Pd se Renzi dovesse fare la scissione. Una richiesta giudicata irricevibile e aumentando l’incertezza nel partito con una candidatura quasi sfumata.  Minniti, dopo aver annunciato di correre «da autonomo» ma appoggiato dall’area renziana - pur con qualche freddezza -, negli ultimi giorni aveva maturato dei dubbi.

Un po' perché non ci sarebbe l’accordo sui nomi in lista per il congresso Pd - renziani e minnitiani - e su chi dovrebbe comporla. Ma sullo sfondo c'è il fattore Renzi. Già nei giorni scorsi Minniti aveva fatto intravedere di non essere contento del poco impegno del senatore per la sua sfida: anche ieri Renzi, a Bruxelles per tessere la tela delle Europee e di un’alleanza progressista, ha ripetuto che non si occupa di congresso.

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