Lunedì 23 Dicembre 2024

Milleproroghe, Musumeci all'attacco: "Meno fondi, Sicilia penalizzata"

Nello Musumeci

All'indomani dell'approvazione da parte del Senato del decreto Milleproroghe, il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, lancia l'allarme e parla di "Sicilia penalizzata". "Più che facilitare gli investimenti nelle aree degradate del Paese, si sono congelati anche quelli già finanziati", dichiara il presidente della Regione Siciliana, commentando la definitiva conversione in legge che rinvia la copertura finanziaria per la riqualificazione di 120 periferie in Italia. Una brutta notizia che comporta in tutta Italia il blocco di interventi per oltre un miliardo di euro e solo in Sicilia per oltre 200 milioni. Si tratta della regione più penalizzata ed è seguita dalla Toscana che perde oltre 147 milioni di euro e dall'Emilia che ne perde 138. "Una decisione - commenta il governatore - che in Sicilia blocca molti progetti (nei Comuni capoluogo e nelle Città metropolitane) che avrebbero portato investimenti per diverse centinaia di milioni di euro. Una scelta sbagliata perché penalizza, ancora di più, le aree già svantaggiate come la Sicilia: e a subirne gli effetti saranno i più deboli". E nella tarda mattinata di oggi Palazzo Chigi tende a fare chiarezza con una nota. "Con riguardo al cosiddetto Piano periferie e alla sospensione dell'efficacia delle convenzioni in essere per 96 comuni capoluogo di provincia e città metropolitane, va rilevato che la conferenza unificata non ha potuto affrontare il nodo del bando periferie per un impedimento tecnico- amministrativo legato ai tempi di approvazione del decreto Milleproroghe, ma resta fermo - sta scritto - l'impegno del Governo per fare chiarezza sul quadro costituzionale e finanziario di riferimento e per garantire il finanziamento delle spese relative agli interventi già in corso di attuazione". "Si conferma pertanto la determinazione del Governo - prosegue la nota - a giungere a una soluzione nella direzione già preannunciata, inserendo un emendamento nel corso dell’esame parlamentare di uno dei provvedimenti di urgenza adottati dall’Esecutivo".

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